Discariche lucane non conformi nel mirino dell’Unione Europea

27 febbraio 2012 | 16:51
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Discariche lucane non conformi nel mirino dell’Unione Europea

C’è anche la Basilicata tra le 14 regioni colpite da una procedura d’infrazione aperta dall’Unione Europea nei confronti dell’Italia, per quanto riguarda “almeno 102 discariche, di cui tre di rifiuti pericolosi, non conformi alla direttiva Ue del 1999″

Oltre alla Basilicata – evidenzia la Ola – la procedura d’infrazione è scattata per Abruzzo, Umbria, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Campania, Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia e Sardegna. La direttiva in questione mira a prevenire o a ridurre le ripercussioni negative sull’ambiente, risultanti dalle discariche di rifiuti. I dialoghi fra Bruxelles ed autorità italiane sono partiti nel luglio 2009, quando la Commissione ha riscontrato irregolarità in 187 discariche; in seguito a successivi scambi di informazioni, gli uffici dell’esecutivo Ue hanno stabilito che oltre 102 sono ancora oggi fuori norma. L’Italia ha ora 2 mesi di tempo per rispondere alle contestazioni.

La Ola (Organizzazione lucana ambientalista) evidenzia come alcune delle discariche presenti in Basilicata nel mirino di Bruxelles siano oggetto di ripetuti sequestri da parte degli organi di Polizia e da parte della magistratura e continuino – nonostante ciò – a restare in esercizio e/o interessate da ampliamenti. La nostra Organizzazione, che aveva nei giorni scorsi evidenziato l’inadeguatezza del Piano Provinciale dei Rifiuti di Matera – anche per quanto concerne la riattivazione delle discariche di Ferrandina e San Mauro Forte -, seguirà gli sviluppi della problematica riscontrata.

Ola (Organizzazione lucana ambientalista)