Con il Centro di monitoraggio dormiremo sonni tranquilli?

27 febbraio 2012 | 14:16
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Con il Centro di monitoraggio dormiremo sonni tranquilli?

Sulla carta il Centro di Monitoraggio ambientale della Basilicata dovrebbe finalmente far dormire sonni tranquilli a coloro i quali ogni giorno si preoccupano dello stato di salute dell’ambiente nella nostra regione.

Realizzato dal Dipartimento Ambiente della Regione e gestito dall’Arpab, il Centro di monitoraggio ambientale si avvale di sofisticati sistemi che raccoglieranno tutte le informazioni relative allo stato dell’ambiente lucano. Dati da cui poi partire per mettere appunto misure e politiche ambientali. Come qualcuno ha osato definirlo sarà il “cruscotto ambientale” della Regione. E gli automobilisti sanno bene quanto sia importante un cruscotto.

Le attività del Centro, costato cinque milioni di euro, sono il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico, il monitoraggio qualitativo e quantitativo delle acque e dei movimenti franosi, e sarà applicabile a tutte le tematiche ambientali di competenza dell’Arpab.

L’inaugurazione di questa mattina, a cui hanno preso parte tra gli altri il governatore lucano De Filippo e l’assessore regionale all’Ambiente è stata un po’ l’occasione per riscattarsi. Il riscatto di un ente sub regionale, l’Arpab appunto, finito nei mesi scorsi al centro di uno scandalo, e un’inchiesta, per i dati celati sull’inquinamento dell’ineneritore Fenice di Melfi, e per un presunto sistema clientelare gestito dai vertici in stretto contatto con la politica.  

Ragion per cui il Centro di Monitoraggio ambientale, come ha ribadito il direttore dell’Arpab, Raffaele Vita, può portare quelle risposte che negli anni scorsi sono mancate. Risposte che passano attraverso mezzi sofisticati ma anche attraverso una totale riorganizzazione dell’ente nell’era post Sigillito. “Far bene- questo il claim usato da Vita- far bene, studiare e interpretare i dati che raccoglieremo”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente De Filippo. Anche il governatore lucano ha dovuto riconoscere i punti di debolezza attraverso cui è passato sia l’Arpab che il Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata. “Facendo tesoro di esperienze ed errori- ha detto De Filippo- un nuovo corso è possibile. Abbiamo messo in campo un sistema evoluto e innovativo per controllare e monitorare le criticità che gravano sul territorio. A partire dalla grande emergenza ambientale, il petrolio. I players industriali della nostra regione stando alle parole di De Filippo dovranno rispettare il gioco.

Accanto ai players industriali, le variabili mobili, ci sono, a nostro avviso, le variabili fisse. Pe rintenderci la politica e il suo campo da gioco. Il rispetto delle regole deve essere regola per tutti i giocatori. Cosa che non ci sembra sia accaduta nell’era Sigillito. Eppure la variabile fissa era la stessa. Sia chiaro non vogliamo essere disfattisti, o peggio ancora Cassandre. Ci piace che ci sia un centro di Monitoraggio ambientale, ci fa dormire un pochino più tranquilli. Per ora non possiamo far altro che augurare a tutti i giocatori di questa importante partita di giocarsela rispettando le regole. Se poi al Centro di Monitoraggio ambientale seguirà un’indagine epidemiologica sulle aree attigue al Centro Oli di Viggiano, a Fenice, all’area industriale di Tito Scalo e della Valbasento allora si la trasparenza sarà totale.