Quando è troppo è troppo

22 gennaio 2012 | 09:41
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Quando è troppo è troppo

Il sito papalino pontifex.roma.it continua a pontificare sulla vita degli altri. Parla dei gay come se fossero dei demoni e attacca il segretario del Pd Bersani alludendo ad un suo eventuale stato di ubriachezza che lo ha cacciato tra le braccia degli omosessuali

Ecco l’articolo a firma del solito Bruno Volpe . Nel Pd sono seriamente imbarazzati. Pare che un gruppo di gay, tra i quali il solito Mancuso, gli abbiano giocato un tiro mancino. Lo avrebbero chiamato in disparte ed una volta avutolo, hanno scattato una foto con Bersani tra di loro. Detto fatto, e la foto è diventata la maschera della campagna per il tesseramento del Pd. Nessuna replica stizzita dal Pd o smentita e dunque Bersani ha dato il via libera, tesseramento con i gay, un “eccellente” biglietto da visita. Ora Bersani e il Pd non possono barare o prendere le distanze. Il Pd è anche il partito dei gay. Nessuno scandalo, perché ognuno è libero di fare la campagna tesseramenti come crede e con chi crede. Tuttavia, questo innaturale connubio con i gay ossia con coloro che vanno contro i valori cattolici, ora Bersani ci dica in che modo potrà chiedere voti ai cattolici stessi. Insomma, Bersani ha voluto dare  al via i gay, dopo il boccale di birra. Siamo lieti di questa scelta che almeno fa capire realmente  la posizione del segretario Pd. Adesso ci dovrà dire con che faccia parlerà al popolo cattolico e sempre con quale volto penserà di allacciare rapporti con la Chiesa. I gay fanno parte di quella parte della società che contestano platealmente il Magistero della Chiesa, spesso offendono pesantemente il Papa e sono ostili ai valori non negoziabili. Insomma, Bersani ha deciso la santa alleanza con chi predica oscene relazioni e aberranti relazioni sessuali. Contento lui…

http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/10289-cattolici-ecco-bersani-in-foto-con-i-gay#comments

Però, cazzo!

Se non capisco male Bruno Volpe, ovvero il portavoce di un clero intransigente e reazionario, suggerisce al segretario di un partito politico le alleanze che deve fare e quelle che non deve fare. In pratica decide che i gay devono essere “apolitici” e “apartitici”, ma in fondo egli vuole che gli omosessuali siano cacciati fuori dalla comunità civile, quindi perseguitati e rinchiusi da qualche parte. Perché? Perché, ma è tutto da dimostrare, i gay contestano platealmente il Magistero della Chiesa. E già, come si permettono questi mezzi uomini di contestare il Magistero? Insomma, chi contesta non può appartenere ad un partito politico che per natura è un’associazione dove la gente dovrebbe discutere partecipare e anche contestare. E’ evidente che Bruno Volpe suggerisce a Bersani di selezionare in base alla razza al sesso e al ceto sociale gli iscritti al partito. Non credo che Bersani intenda nominare il giornalista di Pontifex  suo consigliere personale. Non sono un iscritto ad alcun partito  e sono tra quelli che contestano la politica così com’è oggi. Non sono un gay perciò non difendo una “categoria sessuale” per partito preso, ma sono solidale con le persone gay. E non sono un imbecille, così come non lo è tanta gente che vive in un paese civile e almeno in apparenza laico. Non sono un imbecille cosi come non lo sono i cattolici italiani e i tanti gay cattolici italiani. Per quanto riguarda le relazioni sessuali aberranti, il caro Volpe dovrebbe guardare in casa, tra le cianfrusaglie di un’ipocrisia ormai insopportabile.