“Le contraddizioni del sindaco Tamburriello”

25 gennaio 2012 | 17:47
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“Le contraddizioni del sindaco Tamburriello”

L’incontro tra il direttore generale dell’Asp ed il sindaco di Venosa ha fugato dubbi ed incertezze (semmai ci sono state) sul ruolo dell’ospedale di Venosa. E questo non può che farci piacere. Ignorata, tuttavia, la risposta data dall’Assessore Martorano al consigliere Mollica in sede di Question time che aveva, lo scorso 17 gennaio, elencato in maniera puntuale ed esauriente le attività presentie future dell’ospedale medesimo
Un ospedale che aumenta la sua dotazione di posti letto e mantiene invariata la propria attività di presidio ospedaliero e di attività di Medicina del Territorio. La discussione del Piano regionale integrato della salute e dei servizi alla persona e alla comunità ci permetterà, nelle sedi istituzionali, di
approfondire temi e proposte, come quelle del collega Mollica con il quale condivido l’idea di un ospedale di qualità che risponda alle vere esigenze dei cittadini. Quelle di farsi curare nel migliore dei modi. Senza fughe in avanti che insospettiscono per le loro modalità. Senza denigrare le altre strutture presenti sul territorio. Perché è veramente contraddittorio l’atteggiamento di chi da una parte non accetta le soluzioni vigenti approvate dall’Assemblea regionale e dall’altra, accogliendo la nuova funzione ospedaliera, vede con favore la nascita di un polo residenziale polivalente. Andando oltre la
programmazione sanitaria.
Il progetto del polo residenziale polivalente ( previsione di una Residenza Sanitaria Assistita di 60 posti letto, di un nucleo Alzheimer per 25-40 posti letto, di un nucleo pazienti in stato vegetativo per 15 posti letto e un  centro diurno anziani 20 posti letto) presentato dal Consorzio Emiliano Romagnolo (CER) e dalla Cooperativa sociale Elleuno s.c.s., spesso sbandierato come un’ opportunità non trascurabile per la città, non è stato accantonato.
Un’ amara constatazione : l’ospedale diventa un cronicario (come spesso è stato definito) se è il pubblico a gestirlo; invece diventa un’eccellenza se lo gestisce un privato. Questo ci deve fare riflettere!
Occorre una medicina di qualità senza dubbio. E per mantenere la qualità del nostro servizio pubblico è necessario intervenire sui punti deboli del sistema: l’eliminazione di reparti ospedalieri inutili e doppioni spesso creati per affidare incarichi a un nuovo primario più che per reali esigenze organizzative, la concentrazione delle competenze specialistiche e la realizzazione di una collaborazione per affrontare le urgenze di un territorio.
Ripensare il ruolo delle strutture è un imperativo a cui dobbiamo rispondere. Ripensare l’ospedale è una necessità. La nostra sanità deve essere percepita come affidabile, ha bisogno di un ripensamento culturale. Altrimenti si arriverà ad una sanità all’americana, basata sul censo. “Chi è più abbiente avrà assistenza tempestiva e cure all’avanguardia, tutti gli altri potranno solo sperare di non ammalarsi mai!”.

Alfonso Ernesto Navazio
Presidente di Io Amo la Lucania