Il Pd di Basilicata sull’orlo di una crisi di nervi

10 gennaio 2012 | 12:18
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Il Pd di Basilicata sull’orlo di una crisi di nervi

La segreteria regionale del Pd rimanda al mittente le mail inviate dal comitato Cittadiniattivi di Bernalda” invitandoli a cancellare il loro indirizzo di posta elettronica. L’argomento della mail “ritenuta forse fastidiosa” dalla segreteria del Pd di Basilicata era la solidarietà che i cittadini attivi di Bernalda esprimevano nei confronti dei cittadini di Venosa dopo “il pasticcio” che ha portato al ridimensionamento del locale ospedale. Forse il Pd non gradisce che gli venga ricordata una delle ennesime cazzate del suo governo regionale. Abbiamo visto la richiesta inviata dalla segreteria del Pd di cancellare il loro indirizzo e-mail dalla lista.  Pubblichiamo di seguito una nota inviataci dai Cittadiniattivi di Bernalda.

Una richiesta di cancellazione da mail-list non si è mai negata a nessuno. Ma quello che ci è capitato ieri (lunedì 9 gennaio ndr) ad opera della segreteria regionale del PD di Basilicata, subito dopo aver inviato un comunicato di solidarietà per il ridimensionamento arbitrale di un importante Ospedale lucano (ospedale di Venosa ndr), ci ha lasciati a dir poco perplessi. Abbiamo immediatamente provveduto, come da richiesta pervenutaci, ad eliminare dalla nostra mail-list l’indirizzo di posta elettronica della segreteria PD di Basilicata, alla quale inviavamo, ogni tanto, esclusivamente i nostri comunicati targati Cittadiniattivi di Bernalda-Metaponto o CVDP (Commissione di Vigilanza per la Democrazia Partecipativa), l’unico movimento astensionista politico italiano sorto a difesa di quel rilancio “democratico” di una sovranità popolare calpestata o forse mai considerata. Ebbene, senza alcuna spiegazione plausibile, il PD ha ritenuto superfluo mantenere quel flebile tentativo di informazione messo in piedi arditamente per cercare di favorire un minimo “rapporto”, tra le periferie martoriate di una delle più “rosse” regioni italiane e il suo “centralissimo” Polit-Buro. Ma forse è proprio questa richiesta di “rapporto” ad essere stata mal-interpretata al punto tale da rasentare, per la prima volta, un vero e proprio caso di “Stalking Istituzionale”.  

Antonio Forcillo