Il Ministero chiede, la Basilicata tace

29 gennaio 2012 | 15:11
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Il Ministero chiede, la Basilicata tace

Mi chiedo come possa passare quasi inosservata ed in assoluto silenzio una notizia che rappresenta invece la chiave di svolta di un qualcosa che arriva da lontano e precisamente dal 2010. Mi riferisco alla richiesta della Direzione Generale per la Tutela del Territorio e delle Risorse Idriche del Ministero dell’Ambiente che con nota Problematiche ambientali nelle acque del Lago Artificiale del Pertusillo a firma del Dirigente della Divisione VII Avv. Annaclaudia Servillo, nota inviata per conoscenza anche alla Presidenza del Consiglio dei Ministri (e che ivi si allega in copia); chiede ufficialmente per le valutazioni del caso che Regione Basilicata, Provincia di Potenza e Comuni di Montemurro, Grumento Nova e Spinoso diano un quadro aggiornato rispetto all’inquinamento del Lago del Pertusillo.
Sapete bene cos’è accaduto in passato, la moria di migliaia di pesci, l’alga rossa il silenzio tombale da parte delle istituzioni locali, quelle stesse istituzioni che continuano a tacere anche dopo altre analisi ed altre conferme. Me lo chiedo perché già due anni fa in occasione dell’alga rossa e della grande moria di pesci comunicata dal sottoscritto con  alcuni mesi di anticipo ricevendo come premio la sospensione prima, il trasferimento ad altro ufficio poi…. bene in quella circostanza la Prof Patrizia Albertano esperta di alghe, nell’analizzare la questione dell’Invaso del Pertusillo, disse che quello dell’effetto meteo climatico dichiarato dall’ex Direttore Generale dell’ARPAB Vincenzo Sigillito, era una grande sciocchezza, aggiungendo testuali parole “È inequivocabilmente frutto dell’inquinamento, e che se quell’acqua è destinata anche ad uso potabile è necessario segnalare il tutto all’Istituto Superiore della Sanità. Non farlo è da criminali».
Nel frattempo nel corso di questi due anni sono successe tante cose,  non ultima l’arresto dell’ex Direttore Generale dell’ARPAB il. Dr Vincenzo Sigillito, il Coordinatore dr Bruno Bove ed una indagine che vede altre 32 indagate per disastro ambientale e 25 capi di imputazione il tutto perché tenevano in cassaforte dati che evidenziavano l’inquinamento delle acque di falda ad opera di Fenice EDF. Lo ricordo perché il Modus Operandi per un certo periodo di tempo è stato quello di negare e di custodire le verità…
I nostri dati, le nostre analisi quelle fatte sul campo dal sottoscritto unitamente alla Prof. Albina Colella e dal Coord. Oipa Provinciale Roberto Tedesco, possono essere verificate sul campo da chiunque lo desideri, e possono essere replicate da chiunque ne abbia le competenze adeguate per poterlo fare.
Nascondere la testa sotto la sabbia non risolve come per incanto la questione, i dati in nostro possesso confrontati con le tabelle che indicano le “Caratteristiche di qualità per acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile” ci dicono una sola cosa a causa dell’inquinamento chimico, da metalli pesanti, idrocarburi e batteriologico le acque del Pertusillo hanno subito un forte decadimento della loro qualità ed occorre inserirli in un’altra classificazione per i necessari trattamenti che dovranno essere fatti al fine di garantirne le caratteristiche previste dalle leggi vigenti in materia.
Detto questo noi stiamo chiedendo da anni che ci sia una inversione di tendenza, una presa di coscienza che faccia sì che i depuratori civili ed industriali funzionino davvero, evitando di assistere ancora a quegli spettacoli indecorosi che abbiamo opportunamente filmati e trasmessi pubblicamente di depuratori che scaricavano il tal quale nell’Agri e nell’Invaso del Pertusillo. Lo chiediamo perché si individuino le fonti di contaminazione dei metalli pesanti è sufficiente vedere le analisi su acque e sedimenti che ivi si allegano per avere un idea compiuta di come alcuni  elementi  raggiungano percentuali preoccupanti con presenze a 3 zeri.
Detto questo siccome le Autorità locali si ostinano a mantenere il silenzio su questa vicenda mentre noi ci siamo esposti e continuiamo ad esporci in prima persona perché vi sia verità e giustizia sul gravissimo ed intollerabile inquinamento in atto nell’Invaso del Pertusillo, se le Istituzioni Locali sono convinti che siamo noi a sbagliare e che tutto vada bene,  non credo abbiano nulla in contrario nell’effettuare dei campionamenti per le successive analisi alla presenza del Ministero dell’Ambiente e dell’Istituto Superiore della Sanità ed infine rendere pubblici i dati delle acque e dei sedimenti.
Va da se che se dall’esito delle Analisi chimiche dovesse emergere il perdurare di un inquinamento in atto delle acque destinate al consumo umano invasate nel Pertusillo; chi nel corso di questi 2 lunghi anni ha di fatto omesso di compiere sino in fondo il proprio dovere Istituzionale, dovrà assumersene pubblicamente la responsabilità. E’ per questa ragione che nel settembre del 2011 oltre all’Esposto denuncia querela le associazioni EHPA ed OIPA hanno formalmente chiesto la Dichiarazione dello Stato d’Emergenza Lago Artificiale del Pertusillo.  Vi allego analisi, denunce e documento del Ministero.

Tenente Giuseppe Di Bello socio fondatore EHPA