I tentacoli delle cosche calabresi in Basilicata

11 gennaio 2012 | 15:14
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I tentacoli delle cosche calabresi in Basilicata

Un accordo con cui si erano divisi il mercato dello spaccio non solo in Calabria, ma anche in Basilicata e Puglia. Due organizzazioni criminali sono state decapitate con l’operazione Doppio canale

Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Catanzaro Livio Sabatini a conclusione delle indagini condotte dalla Squadra mobile di Catanzaro. Sgominata un’organizzazione dedita al narcotraffico con diverse ramificazioni sia in fase di approvvigionamento che di smercio della droga. Le organizzazioni agivano su doppio versante: quello tirrenico con referente Rocco Pasqualone, mentre nella zona ionica a Monasterace il riferimento era Domenico Ruga. Tra i due gruppi criminali esistevano contatti seppure essi agivano in completa autonomia.

I particolari dell’operazione Doppio canale sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il procuratore della Dda di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo, il vice Giuseppe Borrelli, il questore di Catanzaro Vincenzo Roca e il capo della mobile Rodolfo Ruperti. Dall’operazione della Dda è emerso il ruolo rilevante di Gaetano Muscia, ritenuto un elemento di spicco della criminalità vibonese, collegato con la cosca Mancuso di Limbadi, che smerciava stupefacenti sia nel capoluogo calabrese che in Basilicata e Puglia. Nell’ambito delle indagini sono state effettuati sequestri di cocaina, marijuana e hashish.