Commissione su Fenice: non si vuole veramente risolvere il problema

11 gennaio 2012 | 17:03
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Commissione su Fenice: non si vuole veramente risolvere il problema

La Ola (Organizzazione lucana ambientalista), ritenendo di non partecipare ai lavori della VIII Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, sull’attività dell’inceneritore Fenice, ha comunque inoltrato le proprie già note posizioni in merito alla vicenda oggetto d’esame, reiterando la richiesta di chiusura dell’inceneritore e sottolineando la necessità di allargare l’area soggetta a bonifica. Infatti, il progetto di bonifica – presentato da Fenice Ambiente srl – si limita a considerare un’area ristretta al solo stabilimento Fenice escludendo del tutto il resto dell’area di San Nicola di Melfi, ivi compresa quella comprendente l’ex zuccherificio del Rendina. La vicenda continua ad evidenziare comportamenti politico-istituzionali conniventi con l’attività inquinante dell’inceneritore, al di là di quanti considerano le questioni ambientali provocate da Fenice superate e risolte.

Per quanto riguarda la bonifica delle falde idriche e dei terreni circostanti, la nostra Organizzazione ha di recente prodotto alla Regione Basilicata le proprie osservazioni su un mega-impianto fotovoltaico da 60 MW da realizzarsi sull’area dell’ex zuccherificio del Rendina nel Comune di Melfi. Su tale ubicazione, allo stato attuale, manifestiamo l’inidoneità del sito prescelto che, pur rientrando in un progetto di riqualificazione ambientale a cura della società “Manzoni 20 srl” per conto del “Gruppo Sfir”, su una superficie di oltre 1 milione di metri quadrati, su progetto dello “Studio Arvalli e Associati srl”, se realizzato costituirebbe una inaccettabile “pietra tombale alla bonifica” dell’area di San Nicola di Melfi.

Secondo noi andrebbero, invece, ricercate le responsabilità dell’inquinamento dell’intera area della piana di San Nicola di Melfi, così come sancito in una recente sentenza del Tar Basilicata ed evidenziato da studi di caratterizzazione dell’ex zuccherificio. Essi imputano a fonti esterne, limitrofe a questo sito, l’origine del grave inquinamento. Ed è noto che l’ex zuccherificio dista solo poche centinaia di metri dall’inceneritore Fenice.