Un curriculum che scotta

16 dicembre 2011 | 22:57
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Un curriculum che scotta

IN PRIMO PIANO.  All’inizio fu l’amianto.  (…) Come la Progetto Ecologia, società calabrese che ha gestito pure i rifiuti del San Carlo di Potenza, o il Consorzio Seari e la Ecolservice, in mano a Donato Moscariello, imprenditore a sua volta legato all’assessore Erminio Restaino e a Vincenzo Sigillitto, direttore dell’ente di controllo ambientale lucano (…)Ma è con la morte del boss Francesco Sanua, affiliato alle cosche calabresi, che Martorano da suo autista ne prende il posto e stringe alleanze e vincoli d’amicizia e affari con la cosca dei Mammoliti di Castellace (Reggio Calabria), e con i Pesce di Rosarno. Così dal capo società Saverio Mammoliti ricevette la “santa”, la carica di “capo società” su tutta la provincia di Potenza. I legami fra il Martorano e i calabresi sono così forti –  racconta un pentito – che quando ci fu la mancata concessione della semilibertà a Mico Barbaro (un affiliato calabrese, ndr), fu pensato un attentato al tribunale di sorveglianza di Potenza. Renato Martorano è uno che ha sempre curato particolarmente i rapporti con i politici, con gli imprenditori. Gli piace reinvestire gli utili dei guadagni illeciti. Gli piace vedere come l’usura, lo spaccio, il traffico d’armi e rifiuti si trasformano in attività commerciali, imprese pulite. Gli anni ’80, quelli in cui i politici si scagliano contro giornalisti che osservano questi fatti (una routine ancora attuale purtroppo), sono gli anni in cui le mafie iniziano a occuparsi di rifiuti in Basilicata. E per capirlo partiremo da un luogo simbolo per contaminazione ambientale, la Valbasento, entrando dentro la Materit, ex fabbrica che produceva manufatti in cemento-amianto (gruppo Fibronit, ndr). Una bomba ecologica a cielo aperto nonostante 350 mila euro spesi per una finta messa in sicurezza, consulenze e quadri economici trasformati nel tempo, e caratterizzazioni continue che nulla hanno risolto (…) Il resto in edicola

LE INCHIESTE ESCLUSIVE DELLA SETTIMANA

Doppia condanna. Viaggio  nel carcere di Potenza

(…) Tra l’imbarazzo e a volte anche un pizzico di reticenza da parte del direttore, la nostra inchiesta comincia con una chiacchierata, con una domanda diretta a colui che dirige l’istituto che ad oggi ospita 177 detenuti a fronte di 120 come prevede la capienza regolamentare considerato che circa un mese fa è stato chiuso un reparto con il relativo trasferimento dei detenuti in un altro reparto . Di questi il 20% sono in attesa di primo giudizio, il 10% sono soggetti con una posizione giuridica mista e il 70% in regime definitivo. Ma qual è lo stato in cui versa oggi il carcere di Potenza? “L’istituto risale al 1957 – precisa il direttore – e non vi è ombra di dubbio che le carenze maggiori siano a livello strutturale”.(…) Continua in edicola

La discarica di Senise, un pasticcio pericoloso

(…) Ci spostiamo di qualche chilometro. Siamo a contrada ‘Fossi’. Di fronte si vedono i paesaggi lunari dei calanchi e un po’ più distante la diga di Montecotugno. Nella scarpata sottostante per un ventennio c’è finito di tutto. Si tratta di terreni privati presi in fitto dal Comune. Centinaia di milioni di lire spesi per buttarci la spazzatura. Anche se di immondizia qui non ne arriva più da almeno 10 anni di macerie e segni di quegli sversamenti se ne vedono eccome. Rifiuti urbani, buste di plastica, cerchioni d’auto, lastre di eternit, frigoriferi fuori uso. Meglio fermarsi qui; una vista raccapricciante. Il terreno utilizzato per coprire questo scempio ambientale ha solo camuffato, ma non cancellato le tracce. Guardando in basso ti si presenta agli occhi un precipizio colmo di detriti. E’ una caduta negli inferi della monnezza. Resti senza fiato. Spuntano addirittura delle transenne stradali del Comune che proprio non capisci come possano essere finite lì.(…) Continua in edicola

Il business delle bonifiche che non si faranno

C’è chi inquina, o addirittura contamina un terreno e poi si propone per bonificarlo utilizzando finanziamenti pubblici. C’è chi inquina, ma non paga e mai pagherà perché i danni rinviano alle generazioni future. Siamo andati a vedere che cosa significa bonificare un terreno inquinato o contaminato, a verificare se gli interventi mettono davvero fuori pericolo le popolazioni o sono soltanto un palliativo, una specie di fumogeno per tranquillizzare la gente. Chi fa affari sulle bonifiche? E chi sull’inquinamento? Quanto costa alla collettività? Intanto partiamo dal significato di sito inquinato o contaminato(…). In edicola l’inchiesta completa

“L’Arpab mi ha rovinato”

Questa è la storia di Angelo, giovane lucano tra i tanti versati al macero da una politica rafferma e ostacolati nell’emancipazione personale: energie risucchiate da un sistema bigotto, abile nel dribblare criticità monumentali e mortificare vitalità del tessuto sociale. E’ storia di paradossi e dello schizofrenico agire di un apparato sbrindellato ma al tempo stesso aguzzino, che strizza l’occhio al lucro di multinazionali e fa lo struzzo su cocenti questioni ambientali, ma mostra i denti a un giovane che lavora, se sprovvisto di un registro. Si concedono abbuoni a ecomostri in Basilicata; si allungano tappeti rossi a chi scriteriatamente immiserisce il territorio, per poi giustiziare con austerità un giovane che prova ad auto sostenersi, reo di negligenza (…) La storia di Angelo è in edicola

Politiche (a)sociali

Che cosa sta succedendo in Basilicata sul terreno dei servizi sociali? Comuni in balia di se stessi. Regione senza bussola. Soldi che ci sono, ma non bastano. Operatori sociali licenziati e a rischio di licenziamento. Imprese sociali al collasso. Comuni che non pagano e spendono diversamente le risorse affidate dalla Regione. Comuni che decidono di sospendere servizi essenziali con una semplice lettera. Nell’Ambito di zona del Basento sospesi i servizi di sostegno domiciliare alle persone con disabilità. Montemilone (Ambito Alto Bradano) minaccia di fare la stessa cosa. Pasticci, confusione, mancati controlli, assenza totale di governo. Dove finiremo? Intanto assistiamo ai soliti proclami ottimistici di assessori che spesso non sanno di che parlano. Siamo andati a vedere. In edicola tutti i fatti

Basilicata24: Tu lo pensi, noi lo diciamo. Ci vediamo in edicola, da sabato 17 dicembre.