Si continua a svendere la Basilicata

20 dicembre 2011 | 12:52
Share0
Si continua a svendere la Basilicata
Si continua a svendere la Basilicata
Si continua a svendere la Basilicata
Si continua a svendere la Basilicata

L’Eni ha inviato ai Comuni di Baragiano, Picerno, Pignola, Potenza, Ruoti, Savoia di Lucania e Tito, l’istanza per le nuove perforazioni del permesso “Monte Li Foi”. “Approfittando del periodo natalizio si gioca sporco sul silenzio-assenso”

Nonostante l’evidente fallimento del Memorandum firmato da Vito De Filippo e Guido Viceconte (ma non dal ministro dello Sviluppo Economico) e la promessa del governatore lucano di non far estrarre una goccia in più di petrolio prima del definitivo accordo bipartisan col Governo, la Regione continua a svendere la Basilicata all’Eni, approfittando dei saldi di fine anno. Infatti, dopo l’attivazione dell’iter di autorizzazione per il permesso di ricerca denominato San Fele – recapitato in questi giorni ai comuni di Atella, Bella, Filiano, Muro Lucano, Rapone, Ruoti e San Fele -, è la volta del permesso di ricerca Eni “Monte Li Foi” esteso su 140,70 Kmq. In questi giorni i comuni di Baragiano, Picerno, Pignola, Potenza, Ruoti, Savoia di Lucania, Tito hanno ricevuto dall’Eni il relativo avviso da affiggere all’albo pretorio le cui attività previste sono riassunte nelle seguenti fasi:

a) Studi geologici-geofisici e interpretazioni dei dati sismici esistenti per la ricostruzione strutturale dell’area e per l’individuazione di strutture di interesse minerario nei carbonati mesozoici;

b) acquisizione di circa 75 Km di linee sismiche 2D volta alla definizione delle migliori strutture di interesse minerario che saranno individuate nella fase preliminare di studi;

c) sulla base dei risultati dell’interpretazione dei dati geologici e geofisici acquisiti nelle fasi precedenti, la terza fase consisterà nella perforazione di un pozzo esplorativo con lo scopo di esplorare la serie carbonatica mesozoica (Piattaforma Apula Interna).

L’istanza Eni ed il relativo avviso è stata recapitata ai comuni il 9 dicembre 2011 approfittando del periodo di feste natalizie, fidando per disattenzione sul “silenzio-assenso” previsto dalla normativa regionale. Sull’istanza alcuni Comuni hanno però già rilasciato parere negativo ed altri lo starebbero per fare in questi giorni.

La Ola (Organizzazione lucana ambientalista) chiede ai Comuni interessati di esprimere parere negativo al permesso di ricerca Eni “Monte Li Foi” entro il termine di 45 giorni, (ovvero entro il 12 gennaio 2012) dalla pubblicazione dell’avviso. Unitamente facciano altrettanto i cittadini residenti e le associazioni inviando proprie osservazioni alla Regione Basilicata, Ufficio Compatibilità Ambientale del Dipartimento Ambiente, al fine di salvaguardare le aree interessate dal permesso di ricerca petrolifera per incompatibilità con le vocazioni ambientali ed economiche delle aree interessate ove sono presenti aree protette, vincolate, di interesse storico, archeologico ed ambientale.

Ola (Organizzazione lucana ambientalista)