Rischio idrogeologico, la Basilicata è in pericolo

21 dicembre 2011 | 16:15
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Rischio idrogeologico, la Basilicata è in pericolo

E’ chiaro il quadro del Rapporto “Ecosistema Rischio 2011” fornito da Legambiente in collaborazione con la Protezione civile

La Basilicata è tra le cinque regioni italiane in cui il 100% del territorio è in pericolo. In Italia 8 comuni su dieci sono a rischio. E sappiamo bene, purtroppo, con quali conseguenze. L’indagine prende in considerazione le attività realizzate dai comuni contro il dissesto idrogeologico. Secondo il dossier sono interamente a rischio, oltre alla provincia autonoma di Trento, anche Calabria, Molise, Basilicata, Umbria, Valle d’Aosta (Marche, Liguria al 99%; Lazio, Toscana al 98%). REgioni in cui nulla è stato fatto per prevenire i rischi o mettere in sicurezza.

Il resto d’Italia non scende comunque al di sotto del 56% di rischio nel Veneto. Dall’indagine emerge che quest’anno nessun comune raggiunge la classe di merito ‘ottimò sulla mitigazione del rischio idrogeologico. I più virtuosi – per aver delocalizzato, per aver svolto manutenzione, opere di difesa idraulica e messa in sicurezza, per aver predisposto Piani d’emergenza e averli divulgati – sono Peveragno (Cn), Endine Gaiano (Bg) e Senigallia (An). Maglia nera invece a Bagnoli Irpino, Moschiano e Quindici (Av), Castelmassa (Ro), Biccari (Fg), Garessio (Cn), Sannicandro di Bari (Ba), Monterosso Calabro (Vv). Fanalino di coda, Lagnasco (Cn). In questi comuni il rischio è aumentato dalla presenza di una «pesante urbanizzazione» e dalla mancata attuazione di misure sufficienti a mitigare il rischio nè attraverso una manutenzione del territorio nè con un’organizzazione efficiente di sistema comunale di Protezione civile.