Per il gip di Perugia Don Cozzi non diffamò il pm Genovese

Dunque nessuna diffamazione. “Don Cozzi- si legge nell’atto di archiviazione- nell’articolo pubblicato su Micromega nel 2007 non travalica il diritto di critica, diritto costituzionalmente protetto”

Si chiude dunque la vicenda che vedeva il sacerdote esponente di Libera Basilicata indagato per diffamazione nei confronti del pm Felicia Genovese e sul suo operato nel corso delle indagini per la scomparsa di Elisa Claps. Questo il passaggio saliente delle motivazioni con cui il gip del Tribunale di Perugia ha archiviato il procedimento per diffamazione nei nei confronti di Don Marcello Cozzi, procedimento che aveva preso le mosse dalla querela presentata dall’ex pm di Potenza Felicia Genovese e da suo marito Michele CannizzaroNello specifico, in merito ad alcuni passaggi dell’articolo che i coniugi Genovese e Cannizzaro avevano ritenuto oggetto di querela perché affermazioni direttamente lesive della loro immagine ed onorabilità, nella sentenza si scrive che risponde “ugualmente al vero che nel corso delle indagini svolte inizialmente dalla Genovese con riferimento all’omicidio Claps, il pm Genovese omise di disporre un’attività di perquisizione diretta presso l’abitazione del Restivo o sulla sua persona, fatto che, peraltro in sede di richiesta di archiviazione da parte del Pm di Salerno, tale omissione fu considerata circostanza neutra”.
Inoltre sempre nelle motivazioni dell’atto si legge che “vi è un fondo di veridicità anche con riferimenti ai contatti tra il Cannizzaro ed alcuni esponenti malavitosi. Ed è lo stesso autore a riconoscere che “tutto questo non è reato, tanto è vero che la posizione di Cannizzaro è stata archiviata nel 1999 dal pm Vincenzo Montemurro” e ad esprimere un suo successivo personale giudizio “restano per le perplessità su quali contatti e frequentazioni abbia il marito di un magistrato antimafia”. In ragione di tutto questo il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Perugia ha ritenuto di archiviare le accuse mosse a don Cozzi.