L’ultimo saluto a Maria Antonietta e ai suoi due figli

28 dicembre 2011 | 20:05
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L’ultimo saluto a Maria Antonietta e ai suoi due figli

 Genzano si prepara a dare l’ultimo saluto alle tre vittime di quella che sarà ricordata come la strage di Natale

L’ultimo saluto. Nella chiesa di Santa Maria delle Grazie verrà celebrato oggi, alle 10, il funerale di Maria Antonietta di Palma, di 55 anni, e dei suoi due figli Matteo e Maria Donata Menchise, rispettivamente di 27 e 30 anni. Madre e figli sono morti sotto i colpi di fucile sparati, nel tardo pomeriggio del 24 dicembre scorso, dal pensionato 77enne Ettore Bruscella. Nella furia omicida Bruscella ha ferito anche Leonardo Menchise, marito di Maria Antonietta e padre dei due ragazzi. L’uomo ricoverato in gravi condizioni all’ospedale San Carlo di Potenza è fuori pericolo.

Uccidere per futili motivi. L’assassino, in carcere, nel corso dell’interrogatorio di garanzia svoltosi il giorno di Santo Stefano, ha ammesso di essere stato l’autore della mattanza. Bruscella non tollerava l’emissione dei fumi provenienti dalla canna fumaria della lavanderia di proprietà della famiglia Menchise, che si trova sotto l’abitazione del 77enne. Gli inquirenti continuano ain indagare per stabilire se l’omicida abbia agito con premeditazione. Sembra, infatti che Bruscella in passato avesse più volte minacciato le sue vittime. In paese in molti lo descrivono come una persona litigiosa.

Sequenza di terrore. Sabato 24 dicembre Bruscella stava giocando a carte in un bar di Genzano quando ha salutato i suoi compagni di gioco e si è diretto verso casa. Una volta lì ha preso il suo fucile, detenuto legalmente, è ritornato in strada e davanti alla lavanderia Di Palma, ha sparato prima a Maria Antonietta, dandole il colpo di grazia quando la donna era già a terra ferita, ha poi rivolto l’arma contro i due figli della donna, accorsi in strada richiamati dalle grida della madre. Minacciando i cittadini giunti sul posto ha poi raggiunto Leonardo Menchise, gli ha sparato ad una gamba. L’intervento di un vicino ha evitato che Bruscella finisse anche l’uomo. In pochi minuti una famiglia è stata sterminata. Resta il dolore di papà Nardino, come lo chiamano in paese, e dell’unico figlio scampato al massacro, Luigi.