L’Europa va verso la catastrofe

15 dicembre 2011 | 19:13
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L’Europa va verso la catastrofe

L’austerity tanto decantata negli ultimi mesi dai governi europei lascia perplesso il noto economista indiano. «I Paesi europei sono in balia delle agenzie di rating e delle banche internazionali che ora dettano le politiche economiche» mentre «la democrazia ha ceduto il passo come si è visto con la cancellazione del referendum popolare in Grecia» L’economista indiano Amartya Sen ha lanciato un nuovo monito all’Unione Europea che «sta marciando verso la catastrofe a causa delle politiche di austerity e della rigida disciplina fiscale imposta dagli obblighi dell’Unione monetaria».

Il premio Nobel per l’economia 1998 è intervenuto giovedì 15 dicembre a New Delhi in un seminario organizzato dalla Commissione economica e sociale per l’Asia e il Pacifico delle Nazioni Unite (Escap) in occasione dell’apertura di un nuovo ufficio sub regionale dedicato al sud e sud-ovest dell’Asia. Come ha sottolineato la responsabile Escap, Noeleen Heyzer, «l’area che ha la crescita più forte, ma anche la più alta concentrazione di povertà e malnutrizione».

Ricordando «il suo affetto per l’Europa» per via dei legami familiari (il suocero Eugenio Colorni fu uno dei promotori del manifesto di Ventotene sull’unità europea del 1944), Sen ha criticato le cure «lacrime e sangue» seguite dai Paesi europei per guarire i loro problemi strutturali. «Queste scelte di corto periodo non faranno altro che peggiorare la malattia – ha aggiunto sottolineando che “la cura più dolorosa non è necessariamente quella che fa meglio«. L’economista di Harvard è invece ottimista sul roseo futuro dell’India, nonostante la sua dipendenza da Europa e Stati Uniti, ma ha auspicato una »riorientamento delle priorità« da parte della classe dirigente. Nonostante il 7-8% di crescita, il Paese non è riscito a migliorare la qualità della vita dei suoi cittadini ed è all’ultimo posto tra i Paesi vicini per quanto riguarda i principali indicatori sociali (dietro c’è solo il Pakistan). »È sempicemente inaccettabile che l’India abbia uno dei più alti livelli di malnutrizione infantile e nello stesso tempo pretenda di essere una potenza economica mondiale« ha commentato nel suo discorso seguito da diversi economisti e esperti provenienti da Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka e Afghanistan.