Il Comitato porta a casa un altro risultato

24 dicembre 2011 | 00:37
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Il Comitato porta a casa un altro risultato

Seconda vittoria del Comitato per la Difesa delle TerreJoniche. Alla vigilia di Natale anche la Regione Puglia ottiene l’ordinanza che tiene conto della nomina a commissario del Presidente Vendola e indica gli impegni che gli sono stati delegati. Entro 45 giorni egli dovrà accertare di quanto e di cosa ci sia bisogno predisponendo un piano operativo di intervento sulla cui base sarà poi emanata la seconda ordinanza. Dovrà, anche, spendere il primo milione e seicentomila euro disponibili. Nella riunione di stasera a una delle donne del comitato, la più giovane del coordinamento Maria Rosaria Prisciandaro, è stato demandato il compito di leggere l’OPCM nell’assemblea di ieri sera presso il presidio che dal primo dicembre si era, dopo aver ottenuto l’Ordinanza nella vicina Basilicata, trasferito in Piazza Indipendenza a Marina di Ginosa.

Un altro risultato importante raggiunto da un comitato di liberi cittadini che attraverso nove mesi di lotta, al di la delle risorse economiche, è riuscito a definire un sistema di regole certe in un quadro istituzionale che impediva di avere certezze. Si afferma, così, la linea perseguita dal Comitato ed esce sconfitto il tentativo introdotto dal decreto mille proroghe di disarticolare proprio quel sistema di regole che era stato invocato fin dal primo momento.

Sempre nella serata di ieri è stato letto un altro documento importante ovvero l’ordine del giorno votato all’unanimità, la scorsa notte in sede di approvazione del bilancio di Basilicata, con cui il Consiglio impegna la Giunta Regionale ad “integrare con urgenza le somme della prima OPCM con altre risorse da destinare alle prime urgenze delle aziende economiche e delle famiglie metapontine colpite dall’alluvione di Marzo” così come definito anche nell’art. 10 comma 3 dell’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri.

Al termine della serata, in attesa di poter comunicare nuovi sviluppi, il comitato ha deciso di togliere il presidio da Piazza Indipendenza aggiorando l’assemblea nei primi giorni di Gennaio 2012.