I dipendenti dell’Alsia si affidano alla Befana

15 dicembre 2011 | 15:08
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I dipendenti dell’Alsia si affidano alla Befana

Esattamente come un anno fa. Il mega pagamento Ici che l’Alsia deve al Comune di Scanzano su beni immobili rivenienti dalla riforma fondiaria svuota le casse Si tratta di circa 4 milioni di euro, comprese le multe

Della vicenda si parlò un anno fa, quando a ridosso di Natale il Comune di Scanzano pignorò la cassa dell’Alsia, lasciando senza stipendio i dipendenti (furono poi pagati alla Befana). In un anno non è cambiato nulla
La storia. Il maxidebito accumulato dall’Alsia deriva dalla gestione poco accorta del vertice dell’Agenzia che, per diversi anni, ha ritenuto che l’Alsia dovesse essere esentata dal pagamento dell’Ici. Le vie giudiziarie hanno dimostrato che si sbagliavano e così Scanzano esige i pagamenti e gli interessi legali che hanno fatto lievitare il debito di un bel pezzo (con un bilancio di 10 milioni annui utilizzato prevalentemente per pagare stipendi e spese di gestione, 4 milioni sono il 60%). E così l’agenzia che dovrebbe fare “sviluppo agricolo” si cimenta nel mestiere di  “latifondista” facendo pasticci con terreni e fabbricati.
Ma se errare è umano (e chi sbaglia dovrebbe pagare…) perseverare è diabolico: ad un anno esatto dal primo pignoramento, il vertice dell’Alsia non ha risolto la transazione con Scanzano e si ritrova un provvedimento di pignoramento della cassa.


La storia si ripete. I dipendenti ricevono la busta paga. Tredicesima e mensilità di dicembre, ma senza data di valuta. Tradotto: “questo è quanto vi spetta ma non sappiamo quando potremo pagarvi.” Per due motivi: la cassa è vuota (la Regione Basilicata nella sua magnificenza non ha trasferito quanto dovuto) e Scanzano pignora. E per i dipendenti al danno di un massacrante quinquennio di commissariamento inutile si aggiunge la beffa di non sapere se le famiglie trascorreranno un “bianco Natale” o un “Natale in Bianco”. Un aggiornamento sulla questione diventa obbligatorio. Andiamo a vedere.


L’intesa di marzo. Il 3 marzo 2011 tra il Comune di Scanzano Jonico e l’Alsia viene stabilita un’intesa finalizzate ad ad una definizione transattiva per la regolarizzazione della posizione debitoria ICI e delle indennità di espropriazione, derivante dalla acquisizione di alcune aree di proprietà dell’Alsia ricadenti nel Comune,  in virtù di un credito presunto di circa 2.600.000,00 euro (due milioni seicentomila euro) vantato, sempre, dal Comune a titolo imposta ICI a debito dell’Agenzia. L’ importo scaturisce dalle somme delle cartelle esattoriali già emesse relative a tutto l’anno 2007, e dalle somme relative alle cartelle ancora da emettere per le annualità 2008-2009, nonché dalle somme ancora dovute per le annualità 2010 e 2011.

L’Alsia vorrebbe pagare la metà di quanto il Comune chiede. Per l’Alsia l’importo è suscettibile di rettifica in conseguenza della verifica congiunta, tra i due Enti, delle basi imponibili, a partire dall’anno d’imposta 2005, ossia della certezza e conformità di tutti i dati che le compongono. Ma il Comune di Scanzano ha stimato in euro 5.583.739,00  (cinque milioni cinquecento ottantatremila) il valore dell’indennità per l’espropriazione delle aree di proprietà dell’Alsia ricadenti in località ” Lido Torre” del territorio di Scanzano Jonico, per una superficie di 390.683 mq, destinate alla realizzazione di quattro insediamenti turistici

L’Alsia non ne vuole sapere e viene nominata un Commissione. Il valore rappresentato dal Comune non viene ritenuto congruo dall’Agenzia. Si decide  pertanto, tra le parti, al fine di determinare il più probabile valore delle aree edificabili, di affidare la stima ad una commissione. La Commissione è composta  da tre tecnici, di cui uno nominato dall’Alsia, uno nominato dal Comune di Scanzano Jonico ed il terzo, con funzioni di presidente , individuato e nominato di comune accordo, al quale verrà corrisposto un onorario ripartito in parti uguali tra le parti.

La commissione costa qualche decina di migliaia di euro. Le parti di comune accordo procedono a individuare quale terzo componente della Commissione , con funzione di presidente, il docente universitario, Severino Romano- preside del Corso di laurea in Scienze Forestali e Ambientali della Università degli Studi della Basilicata -docente di Estimo e, pertanto, esperto in materia. Il compenso a Severino Romano è di 20mila euro, non si capisce nella delibera dell’Alsia del 5 aprile 2011 se questa cifra è la parte a carico dell’Agenzia o se è il compenso al cui onere deve concorrere il Comune di Scanzano per il 50%. Sembrerebbe, dalla lettura degli atti, che la prima ipotesi sia la più verosimile. Gli altri due commissari sono l’ing. Vincenzo  Capece in rappresentanza dell’Alsia e l’ing. Rocco Di Chio in rappresentanza del Comune.

La strana scadenza del contratto
“Dare, altresì, atto che l’incarico in questione avrà una durata temporanea con una presumibile scadenza fissata al 12 aprile 2011…”Stabilire che al predetto professionista verrà corrisposto un compenso pari al 4 per mille del valore dei beni oggetto di stima”. E’ scritto nella delibera commissariale n. 103 del 5 aprile 2011. Un incarico della durata di 7 giorni? Il 4 per mille del valore dei beni? Molto strano. Prima perché in 7 giorni non è accaduto nulla, anzi, il contenzioso si è fatto più complicato e ancora oggi la vicenda è sulle pagine dei giornali, ancora non risolta. Secondo, quei 20mila euro potrebbero diventare 40mila se il valore stimato sarà quello sostenuto dal Comune di Scanzano. Il pasticcio si fa sempre più complicato. Chi ha goduto di 150 ettari di terreno per farne un’azienda che non è mai nata, Ittica Val d’Agri, oggi accampa molte pretese e ricatta a destra e a manca. Ad oggi la questione non è risolta. Ma emerge chiaramente la “capacità” dei dirigenti Alsia a risolvere problemi molto seri. Intanto i dipendenti dell’Agenzia sperano nella Befana, come sempre.