Alluvionati ignorati dal Governo

7 dicembre 2011 | 16:40
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Alluvionati ignorati dal Governo

“Il governo precedente non ha dato risposte, questo ci prende in giro”. Il portavoce del comitato Terre Joniche continua lo sciopero della fame in attesa della riunione operativa con i Comuni e le Province

“Abbiamo ascoltato in diretta le parole che il sottosegretario Tullio Fanelli ha scandito nel suo intervento nell’aula del Parlamento stamattina e ci sentiamo presi in giro- E’ deluso il portavoce del comitato Terre Joniche, Gianni Fabbris- Non c’è l’ordinanza che aspettiamo da nove mesi e non c’è nemmeno l’impegno a farla in tempi celeri. Non è tanto questo che ci ha fatto vergognare, quanto le vuote parole di circostanza usate per chiedere che il Comitato interrompa lo sciopero della fame e la pressapochezza con cui è entrato nel merito. Ora basta, questo Governo, “cui abbiamo dato il tempo di capire e comprendere e di attrezzarsi per dare risposte”, mettendo in campo il sacrificio di uno di noi con lo sciopero della fame, non è più un interlocutore credibile e prendiamo atto che non intende  assumere alcun impegno a riparare i ritardi del precedente”.

Il presidio a Marina di Ginosa ha accolto la notizia nel gelo dovendo rendersi conto, ancora una volta, che i rumors rassicuranti che ci vengono dalle stanze della politica romana e pugliese si sono di nuovo dimostrati infondati.

Fabbris ha poi annunciato: “Il mio sciopero della fame continua, domani sarò al XVI giorno ma non darò alcun alibi ai nostri governanti: si assumeranno le responsabilità di non aver voluto dare risposte. Rivolgiamo un appello ai Comuni ed alle Province di Taranto e Matera: diamo seguito alle decisioni che abbiamo già assunto la scorsa settimana nei consigli comunali congiunti e ribadite ieri sera nella riunione tenuta a Marina di Ginosa. Si metta in campo la più grossa, efficace, combattiva manifestazione di tutto il territorio come sottoscritto da tutti nel documento diffuso dal Coordinatore dei Consigli Comunali dell’ANCI del Metapontino. Per indirla unitariamente, chiamiamo ad una riunione operativa, che proponiamo in serata al Presidio in cui è in corso lo sciopero della fame. Solo se e quando ci sarà la convocazione di questa forte manifestazione di lotta io sarò in condizione di ritenere concluso il mio impegno di questa fase con i cittadini che attendono risposte e, dunque, potrò interrompere lo sciopero della fame; altrimenti dovrò andare avanti.”