Toghe lucane bis, interrogato l’ex procuratore Tufano

9 novembre 2011 | 21:39
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Toghe lucane bis, interrogato l’ex procuratore Tufano

E’ stata la volta dell’ex Procuatore generale di Potenza. Vincenzo Tufano è stato sentito dai magistrati di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta che lo vede indagato per un presunto complotto ai danni del pm Woodcock

Gli indagati. A Catanzaro l’ex pg Tufano nel corso dell’interrogatorio, durato diverse ore, ha risposto alle domande del procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e del sostituto Simona Rossi. Tufano si è dichiarato estraneo alle accuse ed ha chiarito, la sua posizione. Oltre a Tufano, nell’inchiesta sono indagati i sostituti procuratori generali di Potenza Gaetano Bonomi e Modestino Roca; l’ex sostituto procuratore della Repubblica Claudia De Luca, ora in servizio in altra sede; un ex agente del Sisde, Nicola Cervone, ora cancellerie nel tribunale di Melfi; tre ufficiali di polizia giudiziaria; un imprenditore ed un autista della Procura generale del capoluogo lucano.

I reati contestati. Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, violazione della legge sulle società segrete, corruzione in atti giudiziari e abuso d’ufficio. Ai magistrati coinvolti nelle settimane scorse la Procura di Catanzaro aveva notificato un invito a comparire. L’inchiesta è stata avviata circa due anni fa dopo una lettera di calunnia nei confronti dell’allora pm di Potenza Henry John Woodcock, ora in servizio a Napoli. Nelle lettere furono inseriti anche i tabulati telefonici di Woodcock e quelli della giornalista Federica Sciarelli per accreditare l’ipotesi, risultata non veritiera, che il pm aveva fornito notizie riservate alla conduttrice della trasmissione di Rai 3 «Chi l’ha visto?» ed al conduttore di Annozero, Michele Santoro. Il tutto era finalizzato, secondo l’ipotesi accusatoria, a fare avviare, da parte della Procura generale di Potenza, verifiche disciplinari nei confronti di Woodcock e di altri magistrati della Procura della Repubblica del capoluogo lucano. 

Il genero avvocato del procuratore Bonomi. Per Gaetano Bonomi, interrogato a Potenza la scorsa settimana, c’è invece una convocazione, da parte della Prima Commissione del Csm, prevista per il 29 novembre prossimo. In quella sede si verificherà l’eventuale incompatibilità parentale del sostituto procuratore generale Bonomi, cioè di mancato rispetto delle norme che impediscono a un magistrato di svolgere le sue funzioni nella stessa sede dove un familiare esercita la professione di avvocato. La circostanza in esame si riferisce al fatto che il marito della figlia di Bonomi, di professione avvocato, esercitasse nel foro potentino.