Smemorandum in campo a Satriano

5 novembre 2011 | 15:55
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Smemorandum in campo a Satriano

A Satriano di Lucania, uno dei 100 borghi più belli d’Italia, territorio invaso da impattanti campi fotovoltaici e presto anche da pale eoliche che stanno sostituendo l’economia agricola millenaria del territorio, si vuole estrarre anche petrolio. Il permesso dell’Eni porta il nome del paese: ha un’estensione di circa 200 kmq e prende appieno la valle dove sorge il Melandro. Il fiume, che ha le sue sorgenti tra Sasso di Castalda e Satriano, è un importante tributario 
del Tanagro, che a sua volta è il principale affluente di sinistra del Sele.

Il Sele ci riporta immediatamente al primo utilizzo potabile dell’acqua del secolo scorso e a una fornitura idrica che riguarda tre regioni. Dopo l’Agri, il Sele è il bacino idrico più importante del “Tacco” d’Italia.

Anche in un’area più decentrata rispetto al cuore idrico e minerario della Basilicata, è possibile notare quale alta percentuale abbia una perforazione mineraria, di incrociare un sistema idrico primario, sia di superficie che di profondità. Perché la Basilicata non solo è un unico bacino idrico di superficie e di profondità, ma ha una contiguità, con un po’ di traslazione sotterranea dei piani idrici, tra ciò che scorre in superficie e ciò che di idrico hanno le nostre 
profondità. Più ricche di acqua che di petrolio. Il rischio della contaminazione e dell’inquinamento da idrocarburi o da metalli pesanti e degradazioni di polimeri prodotti o derivati dalle attività estrattive, è dunque altissimo, in qualsiasi parti della regione si 
voglia perforare.

Ecco la necessità di proporre, come fa lo “sMemorandum in Camper”, domenica sera in piazza a Satriano di Lucania, dalle 17, ospiti del movimento culturale e politico “Satriano Insieme”, il rispetto delle 10 regole essenziali e basilari per dare garanzie ai cittadini che l’attività mineraria non inquini i circuiti del bene primario dell’umanità: l’acqua. Per bere e per irrigare, smontando di volta in volta le mistificazioni e i luoghi comuni che una mirata disinformazione sulle attività minerarie diffonde.

A Satriano, dunque, si parlerà del rischio di inquinare il fiume Melandro anche con una mega discarica di rifiuti speciali, pericolosi e fanghi petroliferi che la società Tyke srl, con ricorso pendente presso il Consiglio di Stato, vuole costruire nel cuore del parco nazionale dell’Appennino Lucano, in località Pietra Congolo. Un fiume, il cui lento scorrere non è solo in una delle più belle valli della Basilicata, ma, secondo la leggenda, anche in una vallata che è stata 
attraversata dalle truppe di uno dei più grandi generali della storia. Annibale, il cartaginese che osò combattere contro Roma sul suolo italico e che modificò, con il suo genio militare, tutta la metodica e le tattiche delle guerre del tempo. Combattere, anche per la stessa Roma, non fu più la stessa cosa, dopo le lezioni militari che Annibale diede a quello che poi sarebbe stato l?esercito più efficace e temuto mai sceso in guerra.

Lungo lo scorrere del Melandro, si attraversa un ponte millenario, che a differenza del vicino ponte stradale del XX secolo, non è stato buttato giù né dal tempo né dal terremoto del 1980. Di bocca in bocca, di sussurro in sussurro, di generazioni in generazioni, da più di due mila anni, la gente del posto lo chiama il Ponte di Annibale. Sta lì imperterrito, come la maestosa Torre di Satriano (in territorio di Tito) a ricordarci il valore storico-ambientale dell?area. Ma anche la superficialità di una politica regionale del territorio che, per valorizzarlo, dimostrando di non conoscere ciò che amministra, preferisce l’immediato e inquinante e facile sfruttamento del sottosuolo, rispetto al costruire un percorso, più difficile, ma più duraturo, di rivalutazione economica, attraverso ciò che la storia e la natura hanno voluto regalare, come bene prezioso, al luogo.

Lo sMemorandum in Camper affronterà questa dinamica di confronto economico a Satriano, denunciando i rischi minerari che portano con sé emigrazione e inquinamento, dove il miraggio è alimentato dal mito delle royalties cui contribuisce il comune di Viggiano che, per una coincidenza rispetto ai 469 pozzi minerai lucani e alle decine di comunità in cui si estraggono idrocarburi senza che le comunità becchino un centesimo, spaccia per ricchezza monetaria, ciò che invece è miseria voluta e costruita. I cui effetti più negativi si vedranno ad attività mineraria esaurita. A Satriano è prevista domani, a 
partire dalle 17,30 la diretta web-tv sul sito www.olachannel.it.

Ola (Organizzazione lucana ambientalista)