“Perchè Mancusi non indirizza la clava verso la Mythen?

Esattamente due anni fa dicevamo che il Corpo Forestale dello Stato, stazione di Salandra, su denuncia di un cittadino, aveva prelevato campioni di acqua dal fiume Basento in prossimità di uno scarico presente nella zona industriale di Ferrandina.
Le analisi confermarono la presenza di composti inquinanti con valori oltre i limiti stabiliti dalla normativa ambientale in tema di acque di scarico provenienti da insediamenti industriali. Il direttore di produzione dello stabilimento era stato deferito all’Autorità Giudiziaria di Matera e la ditta responsabile della produzione del liquido inquinante risultava avere già precedenti segnalazioni all’Autorità Giudiziaria per analoghi reati. Per riservatezza delle indagini non fu dato sapere quale fosse lo scarico e quale lo stabilimento industriale interessato.
C’è voluto Fenice per cominciare a parlare in Regione di trasparenza ed accesso pubblico ai dati. Solo lo scorso anno il Comitato Diritto alla Salute di Lavello era presente da ”Carbonaro” quasi invisibile alle conferenze dei servizi che si tenevano su Fenice ed oggi grazie alle manifestazioni di piazza tutto si è capovolto.
Il lucano è famoso per le sue doti di estrema pazienza ma ad ogni cosa c’è un limite. Per riprendere il discorso delle A.I.A. diciamo che scoprimmo, qualche mese fa, che anche Siderpotenza, oltre a Fenice era in attesa di una A.I.A. ormai da 5 anni e dicemmo che a quel punto erano due gli impianti che presentevano criticità e che erano in attesa di A.I.A. Peccammo di ottimismo Crediamo proprio che, purtroppo, l’elenco non sia aggiornato perché bisogna aggiungere la Mythen. Dove è la clava che usa l’assessore Mancusi e perché non la indirizza verso la Mythen? L’A.I.A. è uno strumento che permette di intervenire per effettuare controlli ambientali improvvisi e non programmati nell’interno dell’azienda, è uno strumento che stabilisce i livelli delle emissioni in atmosfera, di effettuare controlli sulle acque reflue, sulle emissioni sonore e molto altro. Il monitoraggio si effettua per tutte le predette componenti e nel caso di Mythen dovrà essere stringente, in continuo e con dati resi immediatamente pubblici sui reflui stante l’attuale modalità di trattamento degli stessi.
Neppure il monitoraggio di quanto viene immesso in atmosfera è da sottovalutare. L’impianto delle centraline della rete di monitoraggio dovranno essere a carico dell’azienda come sempre più spesso viene richiesto a quelle che operano nel territorio lucano. Nel caso di Mythen è giusto che l’azienda si sobbarchi i costi dei monitoraggi visto che, ha goduto di importanti contributi pubblici per realizzare nuove linee di produzione. Ve bene tutto: l’aumento di produzione, l’incremento degli utili, l’aumento degli addetti ma non va bene che le risorse pubbliche servano anche per inquinare impunemente e senza che nessuno possa controllare.
Pio Abiusi, Città Plurale-Matera