Giustizia è (quasi) fatta

11 novembre 2011 | 18:00
Share0
Giustizia è (quasi) fatta
Giustizia è (quasi) fatta
Giustizia è (quasi) fatta
Giustizia è (quasi) fatta

Dopo 18 anni l’assassino di Elisa Claps è stato condannato. 30 anni a Danilo Restivo Con la sentenza del gup Boccassini, oggi, venerdì 11 novembre, si chiude il processo, svoltosi con rito abbreviato, al 39enne potentino che il 12 settembre del 1993 uccise la giovanissima Elisa. Quel giorno la 16enne incontrò Restivo nella chiesa della Santissima Trinità. L’omicida, allora 21enne, uccise Elisa nel sottotetto della chiesa potentina, dove il cadavere di Elisa è rimasto per diciassette anni. Fu scoperto, almeno ufficialmente, il 17 marzo del 2010.

La commozione di mamma Filomena. In aula visibilmente commossa la madre di Elisa, Filomena Iemma, che all’sucita ha così commentato: Avrei preferito che Danilo mi facesse riabbracciare Elisa”. PPoi il riferimento al magistrato che condusse le indagini sulla scomparsa di sua figlia ( Felicia Genovese ndr): “Si deve fare un esame di coscienza- ha detto Filomena Iemma- a causa sua io non ho potuto riabbracciare mia figlia”. Poi la donna ha voluto rivolgere un appello alla madre di Danilo affinchè convinca il figlio a parlare e raccontare tutta la verità. Resta infatti aperta la vicenda che riguarda i depistaggi e le coprture di cui Restivo ha goduto per tutti questi anni. Mamma Filomena poi si è rivolta alla Chiesa: ” La chiesa- ha detto ai cronisti- non doveva fare quello che ha fatto. Nè a me nè a Elisa. Adesso è la verità sul ruolo della Chiesa che voglio”.

Il fratello: adesso sono in pace. “Cara sorellina, ce l’abbiamo fatta»: emozionato, Gildo Claps ha rivolto un pensiero alla sorella Elisa pochi minuti dopo la lettura della sentenza che ha condannato Danilo Restivo a 30 anni di reclusione. “Il giorno della scomparsa – ha detto – avevo promesso a mia sorella che non avrei trovato pace fino a quando non avrei trovato il suo assassino”

Il pm: una sentenza che non ripaga per un fatto così grave. “È stata fatta giustizia nei limiti che una sentenza può fare per un fatto così grave»: sono state queste le prime parole pronunciate dal pm, Rosa Volpe, che insieme al pm Luigi D’Alessio ha sostenuto l’accusa nel processo per l’omicidio Claps.