Usura e gambe spezzate, quattro arresti

7 ottobre 2011 | 20:02
Share0
Usura e gambe spezzate, quattro arresti
Usura e gambe spezzate, quattro arresti
Usura e gambe spezzate, quattro arresti
Usura e gambe spezzate, quattro arresti

Si è conclusa con quattro arresti l’operazione Scala Reale condotta dalla Squadra Mobile della Questura di Potenza coordinata dalla dirigente Barbara Strappato. Usura ed estorsione i reati contestati. L’operazione è stata supportata da intercettazioni ambientali e telefoniche nonché pedinamenti e testimonianze delle vittime.

Il primo filone di indagine ha riguardato un gruppo di tre persone che, sulla base di un rapporto di fiducia con le loro vittime, prestavano soldi a strozzo ad un gruppo di imprenditori potentini in difficoltà. Il primo degli arrestati, con l’accusa di usura ed estorsione è Giovanni Bollettino, noto gioielliere di Potenza, il quale si è reso responsabile di una brutale aggressione ad una delle persone a cui aveva prestato denaro. L’uomo infatti non potendo restituire il prestito a strozzo a Bollettino è stato duramente picchiato riportando la frattura di tibia e perone ed una invalidità permamente. Nel corso delle intercettazioni gli agenti della Mobile hanno avuto modo di apprendere dallo stesso Bollettino, che si vantava di essere come il pugile Tyson, dell’aggressione.

Giovanni Bollettino era aiutato, nella sua attività di strozzino, dalla sorella Ida. Era lei che dava materialmente il denaro ai malcapitanti debitori. La donna che incassava in cambio del prestito anche titoli e assegni, allertava il fratello quando il debitore non poteva pagare. Anche per Ida Bollettino sono scattate le manette. Un terzo uomo, Goffredo Guarino, incensurato, aiutava i due fratelli, nella loro attività di cravattari. Quest’ultimo è stato arrestato ad Ancona e si trova ora ai domiciliari.

Un secondo filone di indagine ha riguardato invece un ingegnere di Bitonto, Giovanni Tribuzio, anch’egli responsabile del reato di usura. L’uomo aveva messo sotto tiro due imprenditori potentini che versavano in cattive acque. Questi ultimi gli avevano intestato, in cambio del denaro loro prestato, beni immobili, con la promessa di riaverli una volta saldato il debito. Nel corso della perquisizione in casa di Tribuzio gli agenti della Mobile di Potenza hanno trovato riscontro della sua attività di strozzino.

Nel corso della stessa attività di indagine la Polizia potentina ha portato alla luce un sodalizio criminale che oltre all’usura era dedito al commercio di preziosi ed opere d’arte di provenienza illecita. La merce finiva in un mercato occulto tra Potenza e la Campania. Gran parte degli oggetti venduti illegalmente. tra cui cento orologi di famose marche, è stata sequestrata all’aeroporto Capodichino di Napoli. L eopere d’arte rinvenute sono state restituite ai legittimi proprietari.

“Quello che più lascia sgomenti- ha dichiarato la dirigente della squadra Mobile, Barbara Strappato- è la violenza usata nei confronti delle vittime dai tre strozzini di Potenza”. I cravattari poer convincere le loro vittime a pagare prendevano ad esempio il pestaggio all’uomo azzopato.

L’attività investigativa, conclusasi con gli arresti di venerdì 7 ottobre, ha preso il via nel luglio 2009 da un giro di debiti di gioco.

Tutti i particolari dell’operazione sono stati resi noti in una conferenza stampa tenutasi alla Questura di Potenza nel tardo pomeriggio di venerdì 7 ottobre.