Tagli feroci all’ambiente. Tremonti usa l’accetta

13 ottobre 2011 | 22:08
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Tagli feroci all’ambiente. Tremonti usa l’accetta

In dieci anni già tagliate del 90%  le risorse per l’ambiente

Risorse del ministero dell’Ambiente portate a 120 milioni di euro, mettono a rischio bonifiche, parchi nazionali, dissesto idrogeologico, e lotta ai cambiamenti climatici. Mettendolo di fatto il dicastero in “liquidazione”.

I TAGLI DEL GOVERNO – Questo è quello che potrebbe accadere se sul tavolo del Consiglio dei ministri ci fosse un provvedimento contenente un ulteriore riduzione (rispetto a quella già contemplata) dei fondi per il dicastero di via CristoforoColombo, pari a taglio del 90% in quattro anni (nel 2008 era 1,3 miliardi). Secondo un dossier del Wwf Italia, basato sui tagli previsti dalla manovra di luglio, sulla mancata operatività del ministero dell’Ambiente: i tagli previsti rispetto al 2010 parlavano di “25,7 milioni di euro nel 2012, 30,8 milioni di euro nel 2013, 57,5 milioni di euro nel 2014″. Il provvedimento probabilmente arriverà domani in Consiglio dei Ministri

LA PRESTIGIACOMO: “NON VOTERO’”– Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo è sul piede di guerra. Alla notizia dei pesanti tagli reagisce in maniera dura: “Ovviamente – dice – non potrò votare nè in Consiglio dei Ministri nè in Parlamento una legge di stabilità che di fatto cancella il ministero dell’Ambiente”.

Il rischio, sostanzialmente, con quella che il Wwf chiamava “liquidazione del ministero dell’Ambiente”, è quello di eliminare il piano bonifiche per i 57 siti inquinati di interesse nazionale, azzerare la gestione dei 60 parchi nazionali e riserve marine, eliminare gli interventi per il dissesto idrogeologico, i fondi per la mobilità sostenibile, quelli della lotta alla CO2.