Perde i pesci lucani la rete dell’Alta Formazione

18 ottobre 2011 | 23:43
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Perde i pesci lucani la rete dell’Alta Formazione

Ancora un “No” all’Alta Formazione per circa il 90 % dei lucani richiedenti i voucher, “ammessi ma non finanziati per esaurimento fondi”. 

Si boicotta la formazione. Il dato tratteggia un boicottaggio sistematico ai danni dell’accessibilità a percorsi formativi altamente qualificanti. Un milione di euro stanziati dalla Regione Basilicata per l’Alta Formazione interregionale si rivela dotazione inadeguata a sopperire all’incalzante esigenza locale di una formazione di Alto livello, stentando, con criteri peraltro rigidamente selettivi, a finanziare 177 voucher a fronte di un plotone di oltre 1270 richieste regolarmente pervenute. (http://www.altaformazioneinrete.it/tabid/2719/Default.aspx)

Per il Por 2007-2013 era la soluzione alla fuga dei cervelli.  In quale chiave interpretare il POR Basilicata 2007-2013, quando nell’Alta formazione ravvisa la strategica panacea alla locale crisi occupazionale, madre di un'”incresciosa fuga di Cervelli”? La relazione sul Programma Operativo Regionale 2007-2013, ragguagliando in merito ai principi di destinazione dei Fondi Europei, rivendica un preciso obiettivo come prioritario: incentivare la Formazione interregionale e transnazionale di Alta qualità mediante un cospicuo impegno finanziario. (www.dps.tesoro.it/…/QSN/docs/…/POR_Basilicata_FSE_SFC2007.pdf)

Nell’asse “Interregionalità” si avvista addirittura un perno strategico dello sviluppo locale, a beneficio di un’inclusione lavorativa fondata su precetti di non discriminazione: un progetto ardito che diviene pretesa, laddove lesina una manciata di voucher a un risicato elenco di beneficiari.

Alla fine restano gli spiccioli. E’ dunque annodando funi al più dei Cervelli, che se ne scongiura la legittima fuga? Stride non poco la divergenza tra utopia progettuale e prassi asfittiche che veicolano budgets insufficienti alla promozione di una formazione realisticamente competitiva e trans nazionalmente qualificante. Stride il contrasto tra risorse erogate per la spesa pubblica e penny centellinati in favore di masters oggettivamente in grado d’impreziosire curricula ed esporli a più gratificanti scenari occupazionali.

Meglio inuti corsi di formazione che Alta formazione. Al perchè si scelga d’incasellare i giovani dentro corsi di utilità opinabile ai fini dell’occupazione anziché favorirne le opportunità di Alta Formazione, riesce spinoso rispondere. Che la Basilicata possa vincere la sfida dell’innovazione liftando la propria credibilità con espedienti propagandistici non è opinione condivisa. Inconfutabilmente le si accredita il merito di aver incentivato una professionalità di gran voga nel panorama lavorativo contemporaneo: l’esperto “in funambolismo da precariato” risulta oggi profilo avidamente richiesto, dalla connotazione a tal punto innovativa sul piano previdenziale, esistenziale e acrobatico, da potersi definire squisitamente multitasking.