“La Regione condona i danni della Fenice”

4 ottobre 2011 | 17:19
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“La Regione condona i danni della Fenice”

La OLA (organizzazione lucana ambientalista) ha appreso che l’assessore all’ambiente, Agatino Mancusi, nella sua relazione al Consiglio regionale, ha anticipato un prossimo e pressoché certo rilascio dell’AIA (autorizzazione integrata ambientale) all’inceneritore della multinazionale francese Edf, Fenice di San Nicola di Melfi. La notizia lascia totalmente sconcertati e fa assumere all’intera vicenda dei toni grotteschi e penali, visto che anche il sindaco di
Melfi, Livio Valvano, si è finalmente convinto della necessità di chiudere Fenice-Edf, avendo anch’egli capito che questa è la volontà degli abitanti del territorio.

Vicenda oramai paradossale, sulla quale forse dovrebbe agire la magistratura e non più la politica, visto che si è impunemente scoperto che è dal 2002 che si conoscono i dati delle analisi condotte sulle acque di falda a valle dell’inceneritore, e che si è negata in più occasioni l’esistenza stessa di questi dati e dei pericoli di inquinamento nell’area di San Nicola di Melfi. Dati follemente tenuti nascosti alla popolazione, alla quale si è negato il diritto di sapere e di tutela della propria salute.
Sull’incendio di domenica, poi, che ha interessato rifiuti industriali e che per domarlo ci sono volute diverse ore di lavoro per i vigli del fuoco (l’ultimo di una serie di incidenti simili avvenuti nello stesso impianto), la Ola vorrebbe sapere se ha funzionato il sistema di controllo e se le procedure di sicurezza sono state attivate e sono risultate sufficienti?
Queste due legittime domande avrebbe dovuto chiederle e chiedersele l’assessore Mancusi, al fine di dare una risposta su cosa non ha funzionato domenica scorsa. Non bastando lo stucchevole e poco credibile liet motive dell’Arpab, che subito ha rassicurato sul “nessun danno per ambiente e salute”. Un ente che tiene nascosto per 9 anni i rischi di esposizione della popolazione del Vulture agli inquinanti dell’inceneritore Fenice, non può essere più credibile, se non dopo un radicale cambiamento, partendo da chi, come e perché viene scelto il suo direttore generale.
L’arrivo dell’AIA per la Ola è una totale immunità a tutto ciò che Fenice- Edf ha procurato e procura, oltre ad essere un “condono” tombale per tutti i danni fin qui causati. Agendo in spregio a ogni legittima richiesta dei cittadini del Vulture, ai quali viene negata la decisione di non convivere con gli inceneritori che, in quanto tali, vengono definiti da diversi scienziati e oncologi come “fabbriche di cancro”. A maggior ragione, quando la politica ci mette del suo, nascondendo per 9 anni i dati di gravi inquinamenti.
L’assessore Mancusi e il suo capo dipartimento, Donato Viggiano, lascino stare l’Aia per una oramai improponibile situazione di controllo di Fenice-Edf, chiudano la struttura, come chiede la gente del posto, e pensino concretamente alle loro dimissioni, nell’interesse della loro stessa dignità personale e per dare una prima concreta risposta sul fatto che la Regione stia veramente pensando ad una svolta su Fenice-Edf, anziché dare continue dimostrazioni di sudditanza dalle multinazionali di turno.

OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista)