La “casta” continua a far quadrato

31 ottobre 2011 | 19:47
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La “casta” continua a far quadrato

Che cosa dobbiamo aspettarci di leggere di più dalle intercettazioni telefoniche dell’inchiesta Fenice-Arpab che da giorni compaiono, quotidianamente, sui quotidiani regionali per ottenere dalla “casta politica di governo regionale” almeno un segnale di autocritica? Non credo che questo interrogativo possa essere considerato un’ennesima polemica da parte di chi attraverso il Csail da tempo ha seguito il percorso di protesta degli “indignados”.

Siamo sempre più indignati perché abbiamo letto sinora di tutto: dall’intreccio di affari economici per lo smaltimento dei rifiuti, agli interessi politici e per la propria carriera di assessore e candidato alla segreteria del proprio partito, dalla copertura di responsabilità per aver coperto omissioni, occultamenti di dati e atti da parte di un’Azienda pubblica alla gestione clientelare di contratti e assunzione di personale.

Sapevamo che la “casta” in queste occasioni di attacco al cuore dei propri interessi da parte della magistratura reagisce da sempre facendo quadrato intorno a se, anche superando divisioni di componenti e di schieramenti perché quasi tutti hanno scheletri nell’armadio e temono qualcosa. Ma sinceramente non ci aspettavamo tanta sfacciataggine nel far finta di niente. E chi si preoccupava oggi di essere privato dell’indispensabile informazione di Basilicata Mezzogiorno il quotidiano web dell’ufficio stampa di regime (in un primo momento non in rete per problemi informatici) si è potuto tranquillizzare con la sua ricomparsa, sia pure tardiva, e le nuove notizie rassicuranti, dopo quelle in materia di ambiente, sul futuro dei giovani laureati lucani. Anche per questo è tutto sotto controllo in quanto – ci fanno sapere – che il governo regionale è contro la fuga dei cervelli con la ricetta dell’innovazione oltre la crisi. Dunque chi continua a scrivere della “meglio gioventù” che va via dai nostri paesi o racconta frottole o non conosce la ricetta della Giunta Regionale.

Ma per tornare alla “casta”, in web attraverso il nostro sito dopo aver lanciato la richiesta di dimissioni di quanti sono coinvolti nell’inchiesta Fenice-Arpab continuiamo a raccogliere adesioni, commenti e incitamenti a continuare per dare voce agli “indignati silenziosi” che condividono la nostra battaglia, perché una cosa è certa: aspettare le dimissioni volontarie è purtroppo solo un sogno, anche se chi dovrebbe rassegnarle tutti i giorni è protagonista di intrighi e comportamenti che in qualsiasi altro Paese occidentale avrebbero prodotto ben altro esito di natura etica.

Giovedì c’è una nuova seduta del Consiglio Regionale. Fanno bene gli amici dei comitati civici della Val d’Agri (La Locomotiva) a protestare lo stesso giorno davanti al Palazzo per far sentire il fiato addosso alla “casta” (a proposito qualcuno si è accorto che il comunicato dell’annuncio della loro protesta apparso su Basilicatanet oggi è all’improvviso scomparso dopo poco tempo?): è l’unico modo per mettere i responsabili politici con le spalle al muro. Almeno noi non rinunciamo al “sogno” e continuiamo a fare di tutto perché si avveri.

Filippo Massaro, Csail-Comitato Promotore Indignati Lucani