Carceri in Basilicata. Situazione di emergenza sanitaria

31 ottobre 2011 | 19:58
Share0
Carceri in Basilicata. Situazione di emergenza sanitaria

“Dalla mancanza di posti letto per il grave sovraffollamento alle carenze igieniche delle strutture, fino alle difficoltà stesse della sanità nel gestire un numero di detenuti in alcuni casi quasi doppio rispetto a quello previsto. E non c’è solo il sovraffollamento, c’è il problema dei bagni quasi inesistenti, poca acqua, poca igiene, poca salute, poca aria, poco lavoro, poca assistenza psicologica. E poi ancora, c’è l’emergenza strutturale tanto da chiederci se ci sia uno studio di vulnerabilità sismica”. Sono solo alcuni dei punti emersi e analizzati nel corso dell’incontro che il consigliere Alfonso Ernesto Navazio ha avuto con il dirigente sindacale della UIL PA, Donato Sabia, a sole due settimane dalla visita del presidente di Io Amo la Lucania presso la casa circondariale di Potenza.

Particolare attenzione è stata rivolta al problema sanitario che nello specifico sarà oggetto di un’ interrogazione che Navazio presenterà nei prossimi giorni con cui chiede al presidente De Filippo di sapere quali iniziative intende adottare per ovviare all’inattività dell’Osservatorio Permanente sulla Sanità Penitenziariae in che modo intende assicurare agli operatori sanitari, che le ASL utilizzano per gli interventi nelle strutture detentive, un rapporto di lavoro commisurato ai CCNL e l’inserimento nell’organizzazione nel S.S.R..

Con la delibera di giunta regionale, l’Osservatorio sulla Sanità penitenziaria fu istituito nel 2009, ricorda Navazio nella sua interrogazione, ma, da allora pare si sia riunito una volta sola venendo meno così ai compiti ai quali è chiamato a rispondere come ad esempio valutare l’efficacia e l’efficienza, sia sotto il profilo della qualità organizzativa che della qualità di processo degli interventi, a tutela della salute dei detenuti, internati e dei minorenni sottoposti a provvedimento penale, garantendo, nel contempo, l’efficacia delle misure di sicurezza;concertare i programmi di intervento socio-sanitari;redigere le Linee guida regionali per la tutela della salute in ambito penitenziario a favore dei detenuti, internati e minori sottoposti a provvedimento penale.

Va poi rilevato che accanto al problema del sovraffollamento definibile come quantitativo, esiste anche un affollamento di carattere qualitativo che si può ricondurre alle diverse tipologie di popolazione detenuta. La forzata convivenza in pochi metri quadri, per mancanza di strutture idonee, di detenuti imputati e condannati, di persone sane e di persone con problemi di tossicodipendenza crea una fotografia di promiscuità e di tensione anche in situazioni dove l’affollamento non è particolarmente rilevante.

E’ di pochi giorni fa la notizia della chiusura di un padiglione detentivo (rep.Penale) nell’istituto del capoluogo, per un possibile cedimento strutturale a causa delle infiltrazione di acqua delle docce.

Tutta la comunità penitenziaria è sofferente perché non si parla solo dei detenuti ma anche della carenza di una pianta organica del personale, delle condizioni in cui si trovano a lavorare gli agenti, il personale sanitario, gli educatori che ormai non riescono quasi più a far fronte ad una vera e propria emergenza da affrontare. Basti pensare alle reiterate proteste delle associazioni sindacali del personale carcerario per capire come siano tutti segnali di un malessere ormai giunto ad un punto di non ritorno.

“In occasione del prossimo Question Time – annuncia Navazio – quello delle carceri sarà un tema fondamentale che porrò all’attenzione del governo regionale ma in particolare all’Assessore Mancusi che, nel gennaio scorso, a margine di un incontro con la UILPA proprio a proposito delle difficoltà operative degli agenti e del personale amministrativo dei tre istituti penitenziari lucani,  assicurò che la Regione Basilicata avrebbe inviato una nota ufficiale al ministro della giustizia Angelino Alfano chiedendo un intervento immediato per le criticità più impellenti. Chiederò – precisa Navazio – quale sia stato il seguito a quelle sue dichiarazioni”. 

Un altro punto su cui, il movimento politico Io Amo la Lucania, interverrà nell’immediato, riguarda i così detti reparti protetti intorno ai quali non c’è ancora nulla di fatto per quello del Madonna delle Grazie a Matera; per quanto riguarda Potenza, pare che invece funzionerebbe soltanto al 70 % e infine c’è il caso di Melfi, l’istituto dove, lo ricordiamo si registra il dato di sovraffollamento più alto, con il 59,4% e dove basterebbero poche migliaia di euro per completare il settore dei reparti protetti.

 “La  via dell’attuazione delle finalità rieducative della pena sancito dall’art.27 della Costituzione, che passa attraverso il trattamento in carcere e le misure alternative alla detenzione, appare ormai – sottolinea il Presidente di Io Amo la Lucania – una semplice e unica dichiarazione di intenti. E’ incontestabile come la società, e la politica in questo caso, guardi con occhio disattento alla situazione delle carceri visto come un problema più comodo da rimuovere che da affrontare”.

“E se è vero che la civiltà di un popolo si vede anche dalle condizioni delle sue carceri – conclude Navazio in una nota – facciamo in modo che la civiltà del nostro Pese non finisca di apparire ad un livello davvero penoso, o forse, mi viene da pensare, non sarà forse proprio questo il reale motivo che impedisce, in prima battuta alla politica, di occuparsi dello scuro mondo delle prigioni!!!”

Potenza, 31  Ottobre 2011

portavoce@ioamolalucania.org