Buco nell’ozono mai visto così grande

3 ottobre 2011 | 21:51
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Buco nell’ozono mai visto così grande

ll buco apparso nello strato protettivo di ozono sopra l’Artico nel 2011 è il più grosso mai registrato nell’emisfero nord e gli scienziati cercano di capire l’entità dei danni che ne derivano. Lo rileva il giornale IBTimes di San Francisco.
L’ozono funziona come un gigantesco scudo posto nella stratosfera per difendere la Terra dai raggi ultravioletti del sole, che causano cancro della pelle e cataratta. A partire dal 1980, ogni estate, gli scienziati hanno registrato un buco nello strato protettivo sopra l’Antartico. Per alcuni anni, la fenditura misurata  è stata così ampia da coprire interi continenti. Durante eventi naturali estremi, lo strato di ozono può essere distrutto fino al 70% per poi ricostituirsi nei mesi successivi. Sopra l’Artico c’è un buco che è sempre stato più  piccolo, almeno fino a Marzo: una combinazione di venti e un freddo intenso nell’atmosfera hanno creato le condizioni  perché il cloro dei prodotti chimici si mangiasse lo strato.
L’ozono nella zona dell’Artico si è aperto sul nord della Russia, su parte della Groenlandia e sulla Norvegia: queste popolazioni sono esposte ad alti livelli di raggi UV con tutti i rischi che ne conseguono.  Nonostante il verificarsi delle condizioni atmosferiche che favoriscono il processo, la consunzione dello strato di ozono è soprattutto colpa degli agenti chimici creati dall’uomo, in particolare a causa dei clorofluorocarburi. La luce del sole “rompe” i composti complessi in forme semplici che reagiscono con l’ozono. Molte di queste sostanze sono state vietate negli scorsi anni,  ovvero da quando è cresciuta l’attenzione e la consapevolezza ambientale, ma il loro effetto non si è esaurito completamente e va diradandosi solo col passare degli anni. Il rischio è che il buco sull’Artico si apra in questo  modo ogni anno, esacerbando rischi biologici per uomini e animali.

IBTimes di San Francisco

http://sanfrancisco.ibtimes.com/articles/224017/20111003/record-arctic-ozone-hole-raises-fears-of-worse-to-come.htm