Loro lavorano noi parliamo

1 settembre 2011 | 10:24
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Loro lavorano noi parliamo
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Loro lavorano noi parliamo

Accampati alla meglio. Così vivono gli operai stagionali, che lavorano nelle campagne del Vulture, Alto-Bradano, giunti da fuori, come ogni anno. Ecco un altro esempio di scarica barile. Le aziende li fanno lavorare, ma non si preoccupano di dar loro un tetto e dei servizi minimi essenziali. Le istituzioni ne parlano. Convocano tavoli. Le associazioni fanno quel che possono. Fatto sta che ogni anno, di questi tempi si discute sempre della medesima questione. Quest’anno gli stagionali, che fino allo scorso anno, si arrangiavano nel centro di accoglienza di Palazzo San Gervasio, sono rimasti per strada.

Si discute ancora del problema. Mercoledì 31 agosto, in piena campagna del pomodoro, si discute ancora del problema. Un problema chiamato esseri umani costretti, dalla necessità di lavorare, a vivere, in condizioni che di umano hanno poco. Per l’ennesima volta, davvero non se ne può più, si è girato attorno al problema. A Venosa, nei locali della parrochhia del Sacro Cuore, mercoledì 31 agosto si è svolta una riunione operativa in cui si è annunciata la volontà di giungere ad un protocollo d’intesa in cui tutti gli enti e le associazioni si impegnino a fare la loro parte per la risoluzione del problema. Quest’anno gli immigrati giunti in Basilicata per lavorare alla raccolta del pomodoro si sono sistemati alla meglio nelle campagne. Nei casolari abbandonati della frazione Boreano di Venosa. In alloggi di fortuna. Senza acqua, nè luce. Alla mercè di caporali, che se pure invisibili ai più, si insinuano subdoli tra questi poveri cristi.

L’ennesimo protocollo d’Intesa. Presieduta dall’assessore alle Politiche sociali della Provincia di Potenza Paolo Pesacane, la riunione sono intervenuti l’Asp, la Caritas, Libera Coordinamento Regionale di Basilicata, l’Arci Comitato di Basilicata, Punto e a Capo Società Coop. Sociale srl, il Centro di Documentazione Associazione Michele Mancino, l’Associazione A.Mi.C.A., Emergency e il Centro per l’impiego e l’Agricoltura di Lavello. In particolare l’obiettivo è quello di giungere ad un protocollo di intesa in cui tutti gli enti ed associazioni si impegnino a fare la loro parte per far fronte ad un problema drammatico quale quello delle condizioni in cui versano i lavoratori stagionali nelle campagne dell’Alto-Bradano. E le aziende che si servono di questi lavoratori?  

A Pisticci cresce il malcontento ed esplode la protesta. Mercoledì 31 agosto, in tarda mattinata 128 immigrati, in Basilicata da una ventina di giorni, ospiti temporanei al Motel La Pace, hanno fatto irruzione sulla Statale 407 Basentana all’altezza della stazione Eni. La protesta, nata perchè gli immigrati non hanno ancora ottenuto lo status di rifugiati politici (la commissione preposta ha convocato i migranti in gruppi di poche persone, allungando così i tempi del rilascio), è andata avanti per una buona mezz’ora. I manifestanti hanno scaraventato cassonetti dell’immondizia in mezzo alla strada, hanno minacciato di lanciarsi contro le auto in transito. Il tempestivo intervento delle forze dell’ordine ha fatto sì che l’episodio non degenerasse e che tutto rientrasse. I nordafricani sono stati riaccompagnati al vicino Motel. L’accaduto pone interrogativi di un certo rilievo, attualissimi più che mai, che riguardano la realtà locale così come quella nazionale.