Lo screening mai avviato

21 settembre 2011 | 17:00
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Lo screening mai avviato
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Lo screening mai avviato

Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’Organizzazione Lucana Ambientalisti. La condizione di vivibilità dell’ambiente in Basilicata e delle condizioni di salute dei suoi abitanti rappresentano alcuni dei sostanziali motivi che spingono la carovana dello “sMemorandum in Camper” in questo viaggio dentro le contraddizioni del petrolio lucano. Carovana che non poteva escludere una tappa a Marsico Nuovo, dove si estrarranno circa 30 mila barili al giorno su volere dell’Eni e della Regione Basilicata. Marsico è, infatti, la sede di un Osservatorio ambientale che arriva con 20 anni di ritardo e che ci racconterà fra 20 anni ancora come staranno le cose in merito all’inquinamento ambientale da attività minerarie che viene determinato oggi.

Anomalia, questa, tipica di una Regione che si è arresa allo strapotere lobbistico della grande impresa finanziaria e industriale, altro luogo ideale per fare da megafono alla voce dei cittadini, come quella del Comitato di rinascita cittadina di Marsico Nuovo, e di tutti i marsicani che hanno ascoltato la voce degli attivisti dello “sMemorandum in Camper”, di Enrico Mazzeo Cicchetti, vicepresidente del Consiglio regionale, e dell’attore Ulderico Pesce, i quali si sono aggiunti al dibattito aperto che si è instaurato coi presenti, partecipando anche ad una piccola catena umana realizzata spontaneamente in piazza. I linfomi e le leucemie a Sant’Arcangelo sono due volte e mezzo che non nel resto della Regione. La denuncia, con richiesta di approfondire le analisi, viene fatta da tempo dall’associazione Laboratorio per Viggiano, senza che si sia mai dato l’avvio ad uno screening epidemiologico istituzionale, nonostante sia il paese del governatore Vito De Filippo. Sant’Arcangelo è il primo e più immediato comune subito dopo la diga del Pertusillo, dove si sono già verificate 
ben tre gravi morie di pesci e dove un’associazione che ha monitorato con un laboratorio indipendente anche i sedimenti del fondale della 
diga, ha riscontrato alti livelli di idrocarburi, metalli pesanti e colibatteri fecali.

A Viggiano, intanto, dove già dal 2000 la Regione Basilicata era a conoscenza di un incremento esponenziale delle patologie cardiorespiratorie (44%, un cittadino su due) rispetto al resto della popolazione lucana nell’area dei dintorni del centro Oli di Viggiano, si procede normalmente sia ad inquinare l’aria – con le fuoriuscite di H2S, mercaptani e COV – sia ad inquinare le falde sotterranee, come dimostrato dalla stessa Arpab col toluene e il benzene, due noti 
cancerogeni, che poi confluiscono nella diga del Pertusillo e da lì nelle acque e nei sedimenti del fiume Agri, fino al suo scorrere a mare.

Mazzeo Cicchetti a Marsico Nuovo ha parlato di un obbligo morale della politica, che deve fare un passo indietro di fronte al cercare di capire il perché delle condizioni di inquinamento dell’aria e dell’incremento elevato di patologie in Basilicata, mentre Ulderico Pesce ha cercato di svegliare le coscienze dei presenti di fronte alle tante contraddizioni legate al petrolio lucano. Mostrando alla fine del suo intervento un irridente manifesto dell’Eni che a Roma assume giovani laureati, mentre i giovani laureati lucani sono obbligati ad emigrare o in alternativa ad ammalarsi.

OLA (Organizzazione Lucana Ambientalista)