La Basilicata che piace ai francesi

21 settembre 2011 | 12:38
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La Basilicata che piace ai francesi

In aumento le presenze turistiche nella nostra regione.  Nel 2009 a livello nazionale si è verificata una moderata flessione delle presenze turistiche (-0,8%), più accentuata per i clienti stranieri (-1,4%). Nelle due principali ripartizioni il Mezzogiorno ha registrato una diminuzione delle presenze turistiche del 2,1 per cento, contro un calo dello 0,4 per cento nel Centro-Nord. È quanto emerge dal Rapporto annuale 2010 del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica (Dps) sugli interventi nelle aree sottoutilizzate, presentato dal ministro Raffaele Fitto. Secondo il Rapporto, «la componente straniera, anche a causa della crisi internazionale non ha scelto prevalentemente mete italiane per le vacanze, facendo registrare nel 2009 un calo dell’1% nel Centro-Nord e del 4,2% nel Mezzogiorno, dove le presenze straniere erano già una quota minoritaria». In base al Rapporto annuale del Dps, «le regioni del Sud che hanno registrato un aumento delle presenze turistiche sono Puglia, Basilicata (2,7 e 1,4% rispettivamente) e Sardegna (0,1%), quelle più insoddisfacenti si sono verificate in Molise e Campania (-8,6 e -4,2%), oltre al risultato negativo dell’Abruzzo derivante dal recente terremoto».  
In base ai dati, nel Centro-Nord la migliore performance si registra in Lombardia e in Trentino Alto Adige (4,1% e 1,7% rispettivamente). Le regioni con una diminuzione significativa dei turisti sono Umbria (-7,1%), Marche (-6,8%) e Lazio (-3,8%). In base alle elaborazione del Dps, la Valle d’Aosta è l’unica regione in cui non si rileva una presenza significativa dei tedeschi ma nella quale sono gli inglesi ad avere il primato di presenze, seguiti, a conferma dell’importanza del fattore geografico, dai francesi. Il primato dei tedeschi riguarda ben 15 regioni mentre per Friuli Venezia Giulia i primi sembrano essere gli austriaci, per Umbria gli olandesi, per Lazio gli americani, per Basilicata e Sicilia i francesi. Significativa l’esperienza del Lazio, che vede una forte presenza di americani (21,3%), mentre non desta meraviglia il flusso in ingresso proveniente dalla Germania, diretto tradizionalmente in Trentino Alto Adige (63,6 per cento). Mentre appare in «costante crescita» il flusso di turisti provenienti dalla Russia, soprattutto in Valle D’Aosta, Emilia, Marche, Lazio e Sicilia.