Il lago è inquinato. Gli ambientalisti denunciano Acquedotto Lucano
Dati alla mano, le acque del Pertusillo non sono per niente chiare, fresche e dolci. Le analisi commissionate delle associazioni ambientaliste Ehpa (Associazione per la Tutela dell’Ambiente e della Salute Basilicata), Oipa Provinciale di Potenza (Organizzazione Internazionale Protezione Animali), e dal Costituendo nucleo di Guardie Eco-zoofile Oipa, vanno in tutt’altra direzione. Per questo motivo le associazioni citate hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Potenza, al Procuratore della Repubblica di Bari, al Direttore Generale dell’Istituto Superiore della Sanità, alla Corte di Giustizia Europea, al presidente della Giunta Regionale di Basilicata, al direttore dell’A.R.P.A.B. di Basilicata, al Comandante dei NOE di Basilicata e al Comandante Regionale del Corpo Forestale di Basilicata. Nella denuncia, presentata contro Acquedotto Lucano Spa, si espongono i risultati delle analisi effettuate su campioni d’acqua prelevati dall’invaso valdagrino. Risultai per niente tranquillizzanti.
La diga. L’invaso del Pertusillo è di importanza fondamentale, in quanto possiede una capacità di 155 milioni di metri cubi d’acqua, una potenzialità produttiva di 4500 litri al secondo, ed una produzione di acqua potabile di 113.934.791 metri cubi. La Diga del Pertusillo, dopo il fiume Agri è il secondo invaso della Regione Basilicata per capacità di acque, e destina il 65% delle sue acque alla vicina Puglia, prevalentemente per usi potabili ed in parte per usi irrigui. Questo lago artificiale è stato riconosciuto come SIC e ZPS, in Zona 1 del Parco Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, soggetto al vincolo paesaggistico-ambientale del T.U. sui vincoli paesaggistici-ambientali previsto dal D.L.vo 490/99.
Le analisi. Tra la fine di aprile e l’inizio di maggio 2011 nell’invaso del Pertusillo si è verificata una nuova moria di pesci, dopo quella del 2010, che per numero e cattivo odore aveva attirato l’attenzione dei cittadini che sulla rete iniziavano a denunciarne l’accaduto. A questo punto le associazioni ambientaliste Ehpa e il Costituendo Nucleo di Guardie Eco-Zoofile Oipa di Potenza, grazie anche al contributo economico volontario dei cittadini lucani del Gruppo dei Ribelli del Web e di altri gruppi, hanno cominciato ad eseguire una serie di accertamenti finalizzati a verificare le cause di tale moria di pesci. Già nel giugno 2010 si era verificata un’altra morìa di pesci accopmagnata dalla proliferazione dell’alga rossa nell’invaso del Pertusillo.
Acque utilizzate in agricoltura e per uso umano. Emerge dalle indagini fatte sui campioni che la qualità delle acque dell’Alta Val d’Agri viene pesantemente compromessa nella discesa all’invaso, per responsabilità umane, dovute a depuratori non funzionanti, presumibilmente ad attività industriale (la Val d’Agri è sede di intensa estrazione petrolifera) e ad insediamenti urbani. Queste acque vengono utilizzate così come sono per l’agricoltura (con i conseguenti rischi per la salute, poiché gli inquinanti entrano nella catena alimentare), e vengono soggette a potabilizzazione per l’uso umano diretto. Tuttavia, la potabilizzazione con i metodi attualmente utilizzati comporta seri rischi alla salute perchè se da una parte quasi azzera l’inquinamento microbiologico, non riesce tuttavia ad eliminare i metalli e gli idrocarburi dannosi per la salute, e per giunta il cloro usato per potabilizzare, ed in particolare i suoi derivati, a lungo andare risulta dannoso alla salute.
Idrocarburi killer. Oltre alla loro cancerogenicità, gli idrocarburi formano nei corpi idrici una sottile pellicola superficiale che impedisce gli scambi gassosi provocando condizioni di impoverimento di ossigeno e asfissia dei pesci; limitano la penetrazione della luce con ripercussioni sull’attività fotosintetica di alghe e di altre sostanza vegetali, provocando quindi una diminuzione della produzione primaria; aderiscono agli organismi che vivono o interagiscono all’interfaccia aria/acqua impedendone le normali funzioni vitali. L’uso del cloro nella potabilizzazione dell’acqua aumenta la possibilità di ammalarsi di cancro, infarto, aterosclerosi.
Solo pochi giorni fa l’Arpab aveva detto il contrario. Per Agenzia regionale le acque del Pertusillo non destano preoccupazione.