Fenice: l’industria sia sviluppo non morte

16 settembre 2011 | 19:15
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Fenice: l’industria sia sviluppo non morte

FENICE: sviluppo industriale come fattore di crescita e non di distruzione e morte

La Fiom CGIL Basilicata esprime preoccupazione per la situazione che si sta creando intorno al termo-distruttore Fenice di San Nicola di Melfi. 
Da tempo il sindacato, di concerto con i rappresentanti sindacali aziendali all’interno ha denunciato i rischi connessi alle lavorazioni che avvengono nello stabilimento di smaltimento dei rifiuti con particolare riferimento alla salute dei 10.000 lavoratori dell’area industriale che comprende SATA e indotto.

Da sempre il sindacato insieme alle RSU hanno vigilato perché il corretto funzionamento dell’impianto non mettesse a repentaglio la salute delle persone, a partire dei lavoratori che in maniera giornaliera sono a contatto con il ciclo di lavorazione. In questo senso negli ultimi mesi è stata più volte recapitata a Fenice la richiesta di incontro per le questioni legate alla sicurezza all’interno dello stabilimento e per chiarire la posizione dell’azienda al fine di verificare il corretto svolgimento delle attività di bonifica, anche alla luce dei risultati emersi dall’analisi dei dati raccolti dalle autorità competenti.

Il sindacato e le RSU continueranno a battersi con quanti in questa regione tengono alla salute delle persone ed alla salubrità dell’ambiente, perché il processo di sviluppo industriale costituisca un fattore di crescita e non di distruzione e morte.

Potenza, 16 settembre 2011

FIOM CGIL Basilicata