Secondo una stima fatta dal sito vegaengineering.com negli ultimi otto mesi in Basilicata sono state cinque le prsone che hanno perso la vita sul lavoro. E’ la Lombardia che mantiene il primato delle stragi sul lavoro con 46 vittime, seguita dal Veneto (32), dall’Emilia Romagna (30), dalla Sicilia (28), da Toscana e Piemonte (27), dalla Campania (23), dalla Puglia (20) e dal Lazio (19). Quattro i morti in Molise come in Valle D’Aosta, cinque in Basilicata, sei in Umbria, sette in Friuli Venezia Giulia, nove in Liguria e nelle Marche, dieci in Calabria, undici in Sardegna, 13 in Trentino Alto Adige e 18 in Abruzzo. L’area italiana in cui si evidenzia la situazione peggiore in termini di morti bianche rispetto alla popolazione lavorativa è quella delle Isole (19), seguita dal Nord-Est (16,8), dal Sud (16), dal Centro (15,3) e dal Nord-Ovest che si rivela essere – nel male – quella più virtuosa (12,5). Per le province, la situazione più drammatica in termini assoluti è quella di Milano dove nei primi otto mesi del 2011 le vittime del lavoro sono state 11; seconde sono Bolzano, Brescia e Torino (10 decessi), terze sono invece Chieti, Bologna e Napoli (8). Sette le vittime a Roma, sei a Belluno, L’Aquila, Savona, Latina, Cagliari, Lecce e Catania. Significativa e preoccupante sta diventando la situazione delle morti bianche nel commercio e nelle attività artigianali. Secondo i dati, disponibili nel sito www.vegaengineering.com, sono quasi il 14% del totale. Il 5,5% dei decessi si è verificato nei trasporti, magazzinaggi e comunicazioni, mentre nei servizi il 3,7%. E ancora il 2,9% nella produzione distribuzione manutenzione di energia elettrica, acqua e gas; il 2,3% nello smaltimento rifiuti; l’1,4 nelle industrie estrattive e nella produzione e lavorazione dei metalli; l’1,1% nell’industria alimentare e degli autoveicoli.