Carbonchio nel Vallo di Diano, ma in Val d’Agri nessuno sa niente

22 settembre 2011 | 15:40
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Carbonchio nel Vallo di Diano, ma in Val d’Agri nessuno sa niente

Il Costituendo Nucleo di Guardie Eco-Zoofile di Potenza mette in guardia gli allevatori della Val d’Agri dopo aver appreso di un’epidemia di carbonchio che ha colpito le madrie di pascolo sulle montagne di Montesano sulla Marcellana e Padula, nel vicino Vallo di Diano.

Molti gli animali morti. Nell’area campana nelle ultime settimane sarebbero stati quindici i capi di bestiame morti dopo aver contratto il carbonchio. I sindaci di Padula e Montesano hanno emesso ordinanza in cui si prescrive di interrare gli animali morti a più di tre metri di profondità e di ricoprire poi con calce viva in superficie, oltre ad imporre ai proprietari degli allevamenti di isolare eventuali animali ammalati, di non utilizzare il latte e la carne degli stessi animali e di non spostare dall’azienda quei capi di bestiame che potrebbero costituire un veicolo di contagio.

Cos’è il carbonchio. L’antrace o carbonchio è un’infezione acuta causata dal batterio Bacillus anthracis. L’antrace generalmente si manifesta come malattia endemica in animali erbivori selvatici o domestici, quali pecore, bovini, cavalli, capre e suini, ma può anche svilupparsi nell’uomo, per esposizione ad animali infetti, tessuti di animali infetti o inalazione di spore o possono infettarsi anche mangiando cibo contaminato con spore del suddetto batterio. Le guardie eco -zoofile della Provincia di Potenza hanno potuto appurare che nella vicina Val d’Agri, in modo particolare a Tramutola e Patewrno, cittadine al confine con i centri campani, nessuno sapeva niente. La preoccupazione- fanno sapere è che nessuno stia valutando il  il rischio di contagio anche nella Val d’Agri per questo si chiede che vengano attivati dei controlli preventivi sulle zone di confine con il Vallo di Diano.