Appalti Aql, vendetta nei confronti di chi ha denunciato
Capita spesso che nella democratica Basilicata vi siano atteggiamenti anti sindacali nei confronti di sigle minori che non rientrano nelle grazie della Casta di Centrosinistra. Non è la prima volta che in enti pubblici e nelle società pubbliche lucane vi siano a atti di intolleranza antisindacale solo ed esclusivamente nei confronti di quelle associazioni che non si allineano al pensiero comune delle oligarchie lucane. Ultimo caso in ordine di tempo è successo alla società Acquedotto Lucano Spa, altro carrozzone pubblico con la partecipazione al capitale per il 49% della Regione ed il 51% dei comuni della Basilicata. Insomma, società pubblica ma retta e condotta da un illustre membro della Casta il già consigliere regionale Egidio Mitidieri, il quale considera il “pubblico” come fosse cosa sua personale, da gestire ed amministrare quasi fosse una regia concessione. L’Unione Generale del Lavoro – Ugl – nei giorni scorsi tramite un suo dirigente e rappresentate sindacale nonché dipendente di Aql aveva segnalato alcune negligenze procedurali su otto gare di appalto riguardanti le acque reflue. Segnalazione fondata e veritiera, tanto che la società ha provveduto alla revoca degli appalti, ottenendo anche il plauso ed il giudizio positivo della stessa Ugl. Forse il sindacalista e la segreteria regionale hanno osato chiedere la normalità, ovvero che a fronte della negligenza nel preparare le gare poi annullate con perdita economica per la società- e per i cittadini vorremmo ricordalo a Mitidieri- esortava lo stesso Presidente a adottare gli opportuni provvedimenti nei confronti dei responsabili delle negligenze segnalate. Ebbene i provvedimenti sono stati presi, ma al contrario, punendo colui che ha segnalato la superficialità e il lavoro approssimativo di qualche dirigente che ha mandato in fumo 32mila euro di denaro pubblici. I “Democratici” di Aql hanno attuato una vera ritorsione personale e antisindacale trasferendo il dirigente Ugl da Potenza a Melfi motivando il provvedimento “a seguito delle diverse segnalazioni pervenute negli ultimi mesi … creando turbativa ed effetti negativi sull’ambiente lavorativo”. Un episodio intollerabile ed assurdo, che sta correndo nel silenzio e nell’indifferenza degli altri sindacati di “regime”, mentre per fortuna ha trovato spazio sui giornali lucani. Ho presentato oggi un’interrogazione per capire cosa sia successo in Aql e le motivazioni di questa “vendetta” nei confronti di un dipendente ligio e dal comportamento di alto profilo etico; che dovrebbe essere elogiato e non punito dall’arroganza del potere. Ho chiesto innanzitutto la revoca immediata del provvedimento di trasferimento, ricordando anche che Ugl è firmataria del contratto collettivo di lavoro ed ha piena titolarità a svolgere attività sindacale all’interno di Acquedotto Lucano. Al presidente De Filippo chiedo che sveli il mistero della revoca degli otto appalti di Aql e soprattutto chi sia il dirigente e l’ufficio competente per la stesura delle gare di appalto in oggetto, e le somme spese. Poi per ultimo ma non meno importante i veri motivi politici per questa ritorsione nei confronti del sindacalista Ugl; sottolineo i “veri motivi” che hanno portato a questa “vendetta” all’interno di una società pubblica, che oltre a fare “acqua” scialacquando denari pubblici, sta anche annegando le regole primarie della correttezza amministrativa, della democrazia interna e del rispetto delle opinioni e della dignità dei lavoratori o di chi li rappresenta.
Gianni Rosa- Consigliere regionale Pdl