In Basillicata record di ginecologi obiettori

5 agosto 2011 | 13:01
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In Basillicata record di ginecologi obiettori

I ginecologi lucani ribadiscono il loro no all’aborto. Loro i bambini preferiscono farli nascere. In linea con i dati che riguardano l’intera Italia. E’ in aumentoi, infatti, in tutto il Paese, il numero dei ginecologi obiettori di coscienza. In cinque anni, dal 2005 al 2009, si è passati dal 58,7% al 70,7%. Un aumento di obiettori si registra anche tra gli anestesisti, passati dal 45,7% al 51,7%. QUesti i dati che emergono dalla relazione del ministro della Salute sull’attuazione della legge 194, trasmessa ieri al Parlamento.

Il primato della Basilicata. Percentuali superiori all’80% tra i ginecologi italiani si registrano principalmente al Sud: 85.2% in Basilicata, 83.9% in Campania, 82.8% in Molise, 81.7% in Sicilia e 81.3% a Bolzano. Anche per gli anestesisti i valori più elevati si osservano al Sud, con un massimo di più di 77% in Molise e Campania e 75.6% in Sicilia e i più bassi in Toscana (27.7%) e a Trento (31.8%). 

Cosa è cambiato rispetto al passato. E se la Basilicata è la regione con il più alto numero di obiettori tra i ginecologi e gli anestesisti è anche quella in cui si registra la maggiore riduzione, in termini percentuali, della interruzione di gravidanza. In linea con i dati nazionali. In Italia, nel 2010 sono state effettuate 115.372 interruzioni (dato provvisorio), con un decremento del 2.7% rispetto al dato definitivo del 2009 (118.579 casi) e un decremento del 50.9% rispetto al 1982, anno in cui si era registrato il più alto ricorso all’Ivg (234.801 casi). Analizzando le tabelle del ministero, si nota che la riduzione percentuale più alta del numero degli aborti si è registrata nella Provincia autonoma di Trento (-16%), in Molise (-14,7%), e in Basilicata (-8,9%). In controtendenza rispetto al calo generale sono invece i dati della Liguria (+7,3%) e della Provincia autonoma di Bolzano (+6,1%).