Basilicata musa ispiratrice

31 agosto 2011 | 14:29
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Basilicata musa ispiratrice
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Basilicata musa ispiratrice

Jackelin J. Jarvis, cresciuta a Springfield, negli Stati Uniti, decide di visitare l’Italia meridionale alla ricerca di spunti per il suo nuovo libro sui Cavalieri Templari. Da allora, si appassiona alla nostra regione e conduce ricerche per il “Museo delle Antiche genti di Lucania” di Vaglio.

L’aspetto che maggiormente la colpisce è il paradosso inspiegabile tra la maggior ricchezza naturale, ambientale, storica in tutta Europa e la minor percentuale di reddito pro-capite, nonostante la laboriosità e onestà della popolazione. “È come incontrare un clochard che vive sotto i ponti, ma allo stesso tempo, possiede un baule pieno di soldi che non sa come aprire”, spiega Jackelin.

Impressioni.  La Lucania la descrive come un luogo padrone di segreti, bloccato nei sassi, intonacato in chiese e in dipinti con decorazioni sulle pareti di caverne, una terra assente in superficie ma vibrante e luminosa come una luna piena nelle sue fondamenta. In un misto d’incredulità e stupore, attraversa luoghi senza case, senza movimento, circondati da campi di grano appena tagliato.

Vaglio. Visita Vaglio, per la precisione un antico casale, “La Dimora dei Cavalieri”. Rimane soggiogata dal sibilo del vento, dal belare delle greggi, dagli edifici in pietra e dagli squisiti prodotti biologici e artigianali. “Regnava il paradiso”, sostiene. Visitando vari musei regionali, afferma di essere inghiottita dalla sua immaginazione: manufatti di 2.500 anni fa, villaggi storici in cui si crede abbiano vissuto i Templari…

Melfi.  Prosegue il cammino alla volta di Melfi. Definisce la Cripta di Santa Margherita: “Una delle grotte più sorprendenti scoperte fino ad oggi”. Negli affreschi sulle pareti vi ritrova simboli che rilevano la presenza dei Templari; ipotizza  riproduzioni del popolo normanno in figure con facce lunghe, appuntite, molto diverse dai tratti mediterranei.

Acerenza. La cattedrale di Acerenza le cattura l’anima con i suoi misteriosi simboli e geometrie. Lo descrive come un edificio imponente, severo, una meraviglia avvolta nel silenzio, in un’atmosfera surreale, lontana dal resto del mondo. “Non capisco come mai, nonostante il successo di romanzi fantastici che riguardano il mito del santo Graal, come “Il codice Da Vinci”, la gente non sia interessata a visitare questi posti in cui si è realmente svolta la storia.”

Pubblicità. Al suo rientro, una coppia di amici del Michigan, le chiede consiglio per un viaggio memorabile in Italia. Con coraggio propone la Basilicata: Acerenza, Castelmezzano, Vaglio, Brindisi di Montagna, Maratea, il Pollino, Gallipoli, Matera e Metaponto. Con sollievo scopre che ne sono rimasti affascinati: “È stato un viaggio fantastico, era come in un film di Indiana Jones!”.

Lavoro. Da quel momento decide di valorizzare e approfondire le sue conoscenze sulle risorse locali, collaborando in particolare col Museo di Vaglio, nelle ricostruzioni storiche dei reperti archeologici.

Questo il ritratto della nostra terra, un posto speciale in grado di trasmettere un senso di unione tra arte, storia e natura. Un connubio che la rende unica al mondo e capace di stimolare l’anima.