Batteri fecali nell’acqua a Ferrandina, Pomarico e Miglionico
Non si può bere e non si può utilizzare per lavarsi. L’ordinanza emessa dal Comune di Ferrandina vieta l’uso dell’acqua di rubinetto per uso alimentare e igienico. Da qualche giorno e cioè da quando è risultato, dalle analisi dell’Arpab, che nell’acqua che arriva nelle case di Ferrandina ci sarebbe una presenza significativa di batteri fecali del tipo clostridi. E questo pomeriggio i cittadini di Ferrandina sono scesi in strada e si sono riuniti sotto il Municipio per avere delle delucidazioni. Alcune persone hanno riferito di avere avuto problemi gastrointestinali nei giorni scorsi, dissenteria in particolare, per i quali è stato necessario ricorrere all’uso di farmaci. La contaminazione, secondo fonti interne al Comune, è stata rilevata all’ingresso del serbatoio che serve la cittadina, un serbatoio installato circa un anno fa. Dal Comune hanno fatto sapere che mercoledì si terrà un tavolo istituzionale per capire cosa sia realmente successo e come risolvere il problema. I cittadini si stanno rifornendo d’acqua alle autobotti inviate da Acquedotto lucano. Intanto nel pomeriggio di oggi il divieto di usare l’acqua del rubinetto è stato esteso anche a Pomarico e Miglionico.
Cosa sono i clostridi. I Clostridi sono batteri Gram-positivi. Il membro più comune del gruppo è Clostridium perfringens (C. welchii), normalmente presente nelle feci umane. La presenza nell’acqua potabile di spore di C. perfringens indica la possibilesopravvivenza di virus e cisti o oocisti di protozoi nell’acqua trattata. Questosuggerisce che i processi di trattamento e di disinfezione potrebbero essere statideficitari o compromessi, oppure che ci sia stata una ricontaminazione dell’acquatrattata. Ingerire acqua contaminata da clostridi può causare mal di pancia e vomito, in alcuni casi febbre, sintomi che generalmente si risolvono senza la somministrazione di farmaci anche se in una variante del batterio sembra che possa portare complicanze con una necrosi intestinale che può portare alla morte.