Stellantis, Melfi: “Per fare l’auto nuova occorrono più operai”

12 settembre 2024 | 12:54
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Stellantis, Melfi: “Per fare l’auto nuova occorrono più operai”

Lo sfogo a pochi giorni dal rientro in fabbrica: “Poca formazione sulla Ds8, poi ci danno 30 secondi per eseguire operazioni complesse, perché non vengono i capi a farle?” E ancora: “Risparmiano su tutto, quanta sporcizia. Dopo i topi, anche gatti in fabbrica”

Per realizzare l’auto nuova che inizia a girare sulla linea ci vogliono più operai, sennò che cosa mettiamo sul mercato”. A pochi giorni dal rientro in fabbrica, a San Nicola di Melfi, emergono le prime difficoltà. Si produce e si opera a scartamento ridotto, ma un aspetto è già chiaro. Fatti i lavori di adeguamento della linea alla nuova Ds8, ecco cosa ci viene svelato da chi l’auto la monta sulla linea. “Il primo problema riguarda la manutenzione – spiega la fonte – ci sono alcuni difetti evidenti, come ad esempio gli avvitatori, che non sono stati collocati in modo preciso e quindi si fatica il doppio per eseguire le operazioni richieste”. Non solo, è a monte che ci sarebbero dei ritardi. “Noi dobbiamo realizzare macchine da 280 cavalli, come la Ds8, sono auto complesse, elettriche, e gli operai dovrebbero fare una vera e propria formazione che finora si è vista solo in minima parte. Senza formazione che cosa metteremo sul mercato, quale auto e con quale qualità?”.

Dopo le preliminari prove sul pilotino, le nuove Ds8 iniziano a girare già da qualche mese direttamente sulla linea. “Ne passeranno massimo quattro al giorno – precisa la fonte – e poi arrivano sulla stessa linea insieme alle altre auto, con la tecnica del mix produttivo, quindi ti trovi davanti all’improvviso questo macchinone, molto grande, con delle operazioni da fare che sono diverse rispetto alle altre, su Renegade e Compass, che contestualmente montiamo”. E poi ribadisce: “innanzitutto ci vogliono più operai per produrla, l’azienda non può risparmiare su questo altrimenti ne va della qualità dell’auto finale”.

A confermare questo problema, ovvero la scarsità di manodopera rispetto alla complessità della nuova Ds, è un’altra fonte, sempre interna allo stabilimento, che alza la voce: “Qualcuno ci dovrà spiegare come si fa a eseguire operazioni così complicate come quelle che ci chiedono, in soli 30 secondi. Vengano loro, capi e superiori a provare, e vediamo se ci riescono in un tempo così ridotto”. Siamo alle prime auto, che girano sulla linea, e già al pettine giungono i primi nodi, destinati a crescere man mano che la produzione della Ds8 entrerà a regime. Con un ingresso sul mercato, stando agli annunci della multinazionale, previsto nei primi mesi del 2025. Dovrebbero esser 5, invece, i modelli elettrici da produrre a Melfi, entro il 2026. “Devono mettere più operai, basta tagliare unità sulle postazioni, altrimenti sarà sempre più complicato lavorare bene”, sottolinea ancora un volta uno degli operai specializzati con cui abbiamo parlato.

Segnalate, infine, anche “precarie condizioni igieniche sulle linee, sempre più sporche e simili alle vecchie officine di un tempo. Entrano gatti, topi, c’è di tutto. Viene lo sconforto”. Questo denunciano le nostre fonti. D’altronde la cura dimagrante imposta dall’ad Tavares in nome della competitività, parte proprio da tagli e riduzioni indiscriminati che toccano il cuore della produzione, e le stesse condizioni di lavoro negli stabilimenti del Gruppo. Nel frattempo però, a non subire cure dimagranti, ma anzi laute ricompense, è proprio l’amministratore delegato portoghese che ha operato quei tagli. Per lui la rendita complessiva è stata di 36milioni, nel 2023. E non se la passa affatto male neanche qualche alto e fidato dirigente a lui vicino.