Vogliono che l’acqua finisca nei caveau delle banche?

3 luglio 2024 | 16:08
Share0
Vogliono che l’acqua finisca nei caveau delle banche?

Se il cervello funziona ti verrà spontaneo il gesto dell’ombrello

La scuola pubblica non funziona, e allora mettiamola sul mercato, privatizziamo l’istruzione, la cultura e vedrete che funzionerà. Perché la concorrenza, la competizione, innalzano la qualità dei servizi e delle prestazioni. La sanità pubblica non funziona, e allora privatizziamola. La gestione dell’acqua in mano pubblica è spreco, dispersione, disservizi, e allora privatizziamo. Se vuoi che qualcosa finisca nelle maglie del mercato, nella rete della speculazione, ossia, nell’arena delle privatizzazioni, devi fare in modo che quel qualcosa non funzioni. Prima distruggi e poi privatizzi.

Ma ci sono anche alcune libertà che non funzionano

La libertà di usare denaro contante, per esempio, favorisce l’evasione e le mafie. E allora che si fa? Semplice, aboliamo quella libertà e mettiamo nelle mani delle banche e degli algoritmi i consumi privati dei cittadini. Del resto è noto, la massa enorme di evasione fiscale dipende dai tuoi 20 euro spesi in contante dal droghiere, mica dipende dalle banche di comodo a Cipro, dai grandi gruppi finanziari, dalle norme salva fisco accordate alle multinazionali, dalle mafie dell’alta finanza, dai paradisi fiscali, no, ignorante no. È tutta colpa tua, che paghi in contante quel mazzo di fiori, e del fioraio che non ha il pos.

Hanno privatizzato anche il cervello

Anche il nostro cervello non funziona più come una volta: siamo tutti rimbecilliti dall’ideologia neo consumistica. E dunque oltre a privatizzare sanità, scuola ferrovie, autostrade, eccetera, hanno privatizzato il cervello. I problemi politici e sociali sono diventati problemi individuali risolvibili con gli strumenti del mercato. Se l’acqua del rubinetto non è poi così buona, allora la risposta è nell’acqua imbottigliata disponibile sul mercato. Ma una testa che funzioni si chiederebbe perché mai l’acqua del rubinetto non è buona. Un cervello che funzioni pretenderebbe che la scuola pubblica, la sanità pubblica, il trasporto pubblico, funzionino. Tuttavia, ripeto, la privatizzazione del cervello ci porta a trovare soluzioni individuali: se abbiamo un problema cerchiamo un prodotto per risolverlo. È tutto convertibile in beni di consumo, in mercanzie: antidepressivi, integratori, creme miracolose, antidolorifici e così via. Siamo tutti clienti, consumatori, fornitori, concorrenti, con un cervello che non è più nostro, controllato a distanza. Siamo merce nelle mani di mercanti senza scrupoli.

Occhio all’acqua

Occhio all’acqua. Si comincia con la scarsità, poi si passa alla colpevolizzazione dei consumi domestici: la tua doccia, i tuoi piatti da lavare, il tuo sciacquone, il tuo orto, sono causa della scarsità, sono causa di spreco. Vogliono che ti vergogni. Mentre, siccità a parte, l’acqua usata per estrarre petrolio e per produrre gli hamburger McDonald’s, quella non è sprecata, è necessaria. Ma se il tuo cervello funziona ti verrà spontaneo il gesto dell’ombrello.