Autonomia differenziata, adesso viene il bello: come se la caverà la Basilicata?

1 luglio 2024 | 15:42
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Autonomia differenziata, adesso viene il bello: come se la caverà la Basilicata?

Luca Zaia già si affanna a chiedere l’autonomia sulle nove materie che non prevedono i LEP (Livelli Essenziali di Prestazione) e su cui è già possibile chiedere l’autonomia, mi chiedo cosa aspetta Vito Bardi a farlo anche lui?

Di sicuro non faccio parte di quella che Flaiano chiamava “minoranze intelligenti”. Ne fanno sicuramente parte tutti quelli che si sono affannati a creare le condizioni per l’Autonomia differenziata. Parlo di Amato, D’Alema, Draghi, Letta, Gentiloni, Bonaccini, Giani, Gelmini, Salvini, Bossi, Ciro, Calderoli, la ‘Sora’ Giorgia e altri.

Sicuramente della minoranza intelligente fa parte il nostro governatore Vito Bardi e i deputati e senatori eletti in Basilicata a favore della Autonomia differenziata: Gianni Rosa, Salvatore Caiata e i lucani acquisiti per ragioni di partito Casellati e Mattia.

Però, visto che, notizia odierna, Luca Zaia già si affanna a chiedere l’autonomia sulle nove materie che non prevedono i LEP (Livelli Essenziali di Prestazione) e su cui è già possibile chiedere l’autonomia, mi chiedo cosa aspetta Vito Bardi a farlo anche lui.

Le materie, mi fa piacere ricordarlo, sono: Organizzazione della giustizia di pace; Rapporti internazionali e con l’Ue della Regione; Commercio con l’estero; Professioni; Protezione civile; Previdenza complementare e integrativa; Coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario; Casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito a carattere regionale; Enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale.

Fossi però Bardi chiederei garanzie su cosa accadrà se le Casse, le aziende e gli enti di credito regionali fallissero. Per ora il fallimento di Antonveneta è stato evitato grazie a Mario Draghi che ne autorizzò l’acquisto al Monte Paschi a prezzi tali da far rischiare il fallimento all’acquirente. Per non parlare poi della Banche Venete finite, insieme al Monte Paschi, a gravare sulle tasche di tutti gli italiani, lucani compresi. Come la prodigiosa Banca Padana: ricordate? Fossi Bardi mi assicurerei su chi, nella denegata ipotesi di fallimento di istituti lucani, pagherà perché per i veneti e lombardi è scontato: tutti gli italiani. Per i lucani me lo farei mettere per iscritto. Carta canta villan dorme! Stesso discorso per la previdenza complementare. Se qualcuno scappa con la Cassa meglio sapere prima chi ci mette i soldi.

Fossi Bardi chiederei di corsa anche le deleghe per i rapporti internazionali e il commercio estero. Non per altro ma almeno di una comparsata a fianco della ‘Sora’ Giorgia, nel prossimo viaggio in Cina per parlare con Xi di commercio e per instaurare proficue relazioni, ne potrà godere anche lui.

E se fossero tutte le venti regioni a chiedere la delega al commercio estero e ai rapporti internazionali? Prima di qualsiasi decisione Sora Giorgia dovrebbe chiedere e accordarsi con tutti i governatori e magari per agevolare le cose portarseli tutti dietro da XI. Con un unico aereo Presidenziale o con venti aerei regionali? Mah!

Immaginate? “Presidente Xi le presento Bardi, le presento Fontana, le presento De Luca, le presento Zaia …” fino alla probabile frantumazione degli ellissoidi di rotazione di Xi.

Insomma l’entusiasta Bardi che ha affermato che “l’autonomia differenziata è una vittoria per l’Italia e il Mezzogiorno” cosa aspetta a chiedere le prime autonomie come il suo collega Zaia? Come pensa di finanziarle e come pensa di organizzarsi per esercitarle? Quanti uffici? Quanti direttori di funzione?

Immagino che Bardi scalpiti, ma un poco di pazienza. Bisogna purtroppo attendere che si stabiliscano i LEP per le altre materie: Tutela e sicurezza del lavoro; Istruzione (fatto salvo per l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con l’esclusione dell’istruzione e della formazione negli istituti scolastici professionali); Ricerca scientifica e tecnologica; Sostegno all’innovazione per i settori produttivi; Tutela della salute; Alimentazione; Ordinamento sportivo; Governo del territorio; Porti e aeroporti civili; Grandi reti di trasporto e di navigazione; Ordinamento della comunicazione; Produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; Valorizzazione dei beni culturali e promozione e organizzazione di attività culturali; Valorizzazione dei beni ambientali.

Mi rimarrà sempre il dubbio delle deleghe che resteranno alla Nazione tanto amata da “Sora Giorgia”. Le politiche economiche, firmato il nuovo patto di stabilità e crescita, sono ormai appannaggio delle burocrazie europee. La protezione civile ormai sarà regionale per cui se succede qualcosa ognuno avrà il suo governatore di riferimento. Non è chiaro però chi coordinerà i disastri che, ignorando i confini regionali e le competenze regionalizzate, cadranno al confine tra due regioni.

Mi pare che allo Stato rimarrà l’esercito e la polizia e poco altro. Un po’ poco per due rami di parlamento. Ma sbaglio io a farmi questi problemi, ripeto io non faccio parte delle ‘minoranza intelligente’ di Flaiano e aspetto da Bardi e dagli eletti lucani lumi sul nostro radioso e fulgido futuro. Però, ora che ci penso, mi viene in mente l’aforisma completo di Flaiano: in ogni minoranza intelligente c’è una maggioranza di imbecilli. I dubbi mi assalgono.