Non le rinnovano il contratto perché in gravidanza, lavoratrice reintegrata all’ospedale di Potenza

Uil Fpl: "nel 2024 non è più tollerabile che dopo tutte le battaglie a tutela della maternità e con leggi vigenti a tutela delle donne, ancora accadano simili episodi"

La Uil Fpl di concerto con il proprio ufficio legale è riuscita a far riconoscere il diritto di una lavoratrice dell’Ospedale San Carlo a cui non era stato rinnovato il contratto di lavoro, adducendo l’incompatibilità per lo stato di gravidanza. Il contenzioso non è finito in tribunale, perché l’Azienda Ospedaliera San Carlo, ha accettato la sola la diffida stragiudiziale del 5 aprile scorso con la quale l’avvocato ha intimato all’Azienda di reintegrare immediatamente la lavoratrice e di novare e prorogare il suo rapporto di lavoro così come è stato fatto ad altre due dipendenti. Lo fa sapere la Uil Fpl in una nota.

“La Uil Fpl ha sostenuto fin dal principio il procedimento della lavoratrice discriminata, impegnando l’avvocato Antonio Di Lena il quale ha inoltrato formalmente la richiesta di estendere il beneficio anche alla lavoratrice esclusa in un primo momento. Nella stessa diffida il legale della Uil Fpl ha ricordato all’Azienda che l’illegittimità ed il carattere discriminatorio sono state recentemente confermate ed accertate dal Tribunale di Potenza, sezione lavoro, con sentenza 821/2022 del 18/10/2022, resa nel procedimento 1187/2022 R.G. relativa ad altra dipendente versante in analoga situazione. La scrivente esprime soddisfazione in quanto dopo la diffida legale, l’Ospedale San Carlo, con Delibera 2024/00327 del 24/04/2024 ha novato e prorogato il contratto di lavoro alla lavoratrice interessata.

Sempre maggiori sono i casi di lavoratrici del pubblico impiego discriminate sul posto di lavoro che si rivolgono al nostro sindacato per chiedere tutele segno tangibile dell’acquisita consapevolezza di far valere i propri diritti. La Uil Fpl si rivolge a tutte le lavoratrici invitandole a non avere paura di denunciare eventuali discriminazioni, perché nel 2024 non è più tollerabile che dopo tutte le battaglie a tutela della maternità e con leggi vigenti a tutela delle donne, ancora accadano simili episodi.