Francesco Mollica e la banalità del ridicolo
Ci saremmo aspettati un monito ad un maggiore impegno sulle problematiche della scuola in Basilicata. Invece no, lui fa il poeta, fa il nonno buono degli alunni. Un grande esempio di inutilità istituzionale e politica
“La scuola è il futuro dei nostri figli”. (…) “A scuola i nostri ragazzi imparano a prepararsi al meglio per affrontare le sfide di domani. (…) “Il primo giorno di scuola è un momento emozionante, importante e intenso, per studenti e famiglie, impegnativo per chi nella scuola ci opera ed insegna ad avere fiducia nel futuro”.(…) “Cari ragazzi, lo studio vi renda liberi e vi apra le strade dell’avvenire affinché quello che voi desiderate divenga realtà concreta.” Sono parole di Francesco Mollica, presidente del Consiglio regionale lucano, diffuse con un comunicato stamane 11 settembre, all’apertura delle scuole.
Lo statista Mollica, in fine, scomoda niente di meno che Martin Luther King: “Il mio augurio si racchiude in una frase di Martin Luther King: ‘Può darsi non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non farete nulla per cambiarla’”. Lo dice lui agli studenti! Lui!
Tutte dichiarazioni banali, ovvie, inutili. Sarebbe stato il caso di spendere un pensierino sulle mancanze della politica. Un richiamo sui problemi della scuola, un accenno alle cose che andrebbero migliorate e che chiamano in causa la Regione e le altre istituzioni locali.
Lo sa Mollica in quale stato versa il sistema scolastico in Basilicata? Lo sa che persistono le gravi questioni del trasporto scolastico, specie per gli alunni con disabilità? Lo sa che abbiamo più di 100 edifici scolastici non attivi? Lo sa che ci sono 42 scuole situate in zone a rischio idrogeologico? Lo sa che tra qualche anno rischia di parlare ai muri perché non ci saranno più alunni a cui rivolgere auguri? Ci fermiamo qui. Avrebbe dovuto, quindi, lo Statista Mollica, dallo scranno di presidente del Consiglio regionale, esercitare il suo ruolo che è anche di sollecitazione, di richiamo, di invito all’assemblea regionale e alla politica sulle questioni vive del territorio. Ci saremmo aspettati un monito ad un maggiore impegno sulle problematiche della scuola in Basilicata. Invece no, lui fa il poeta, fa il nonno buono degli alunni. Un grande esempio di inutilità istituzionale e politica. D’altronde che cosa ci si può aspettare da un voltagabbana seriale, bravo soltanto a mantenere a galla se stesso?